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L'arte italiana scelta per declinare i Diritti dell'Uomo

La curatrice Ilaria Bernardi: "Abbiamo sbaragliato tutti"

Redazione Ansa

"Abbiamo sbaragliato la concorrenza". Sorride soddisfatta Ilaria Bernardi, curatrice della mostra che celebrerà a Ginevra i 75 anni della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. L'Italia è stata infatti scelta tra tutti i paesi candidati ad allestire l'esibizione che si tiene dal 4 al 15 dicembre al Palazzo delle Nazioni Unite di Ginevra dove verranno coniugati in forma artistica i principali Diritti dell'Uomo. "Questa mostra è stata possibile grazie all'aggiudicazione della sala che si trova proprio davanti a quella delle celebrazioni: una sala molto ambita, per la sua intrinseca visibilità, da tutte le varie proposte espositive. E l'Italia ha sbaragliato la concorrenza a dimostrazione di quanto l'arte italiana sia stata, da sempre, connaturata alle tematiche sociali" spiega Bernardi che sottolinea: "È un onore che vengano associate importanti opere degli artisti italiani ai diritti fondamentali, tant'è che sono arrivate anche opere da collezioni private italiane". La correlazione tra arte e diritti, spiega, è un'evidenza espressa sia dalle ultimissime generazioni di artisti sia da quelle emerse nel dopoguerra. "Un esempio per tutti è Michelangelo Pistoletto che ha anticipato i temi dell'ecologia e delle comunità che un tempo non erano così urgenti quanto ora" fa notare Bernardi. E Pistoletto verrà esposto, sarà in mostra con la celebre Venere degli stracci, un'opera che risale al 1967. Promossa dal ministero degli Affari Esteri con la rappresentanza italiana a Ginevra, con l'alto patronato del Presidente della Repubblica Italiana e in collaborazione con l'associazione milanese Genesi, che dal 2020 è impegnata nella difesa dei Diritti Umani attraverso l'arte contemporanea, la mostra Arte italiana e Diritti Uman espone infatti 16 artisti: "ognuno di loro è stato associato ad un diritto, ed ognuno di loro avrà una sorta di sala personale in cui un pannello delineerà il nesso logico con il diritto a cui è associato". E quindi, il diritto a un lavoro dignitoso, alla libertà di espressione, alla salute, il diritto ad un ambiente sano e sostenibile, il diritto alla memoria, all'infanzia, alla multiculturalità. "E così portiamo gli Atleti della villa dei Papiri di Ercolano di Mimmo Jodice a sottolineare il diritto all'istruzione e alla tutela del patrimonio culturale: le sue foto di questo periodo indagano infatti sul nostro passato storico riportandolo al presente. Ci sono poi alcuni esemplari cancellati dell'Enciclopedia Treccani di Emilio Isgrò, che vennero esposti alla Biennale di Venezia del 1972 per portare alla ribalta la questione fondamentale del diritto all'istruzione. Sarà esposto anche il video Nui simu (That's Us del 2010) di Marinella Senatore, realizzato attraverso la libera partecipazione di ex minatori di Enna, che mette invece in luce il diritto a un lavoro dignitoso. Per arrivare a Irene Dionisio, anche lei artista visiva di cui portiamo l'iPad incorniciato con nature morte digitali: un'opera che indaga sulla questione del copyright e dell'intelligenza artificiale". A Ginevra ci saranno poi anche opere di Rossella Biscotti "che si legano al tema della sanità e del diritto alla salute: 12 fotografie che raccontano, tra l'altro, una sua esperienza personale di riabilitazione". La mostra, accompagnata da un catalogo che porta un testo introduttivo dello storico Marcello Flores e un testo di Bernardi sulle connessioni tra la storia italiana e lo sviluppo di determinati tipi di arte, sarà visitata il 12 dicembre dai capi di Stato. 
   

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