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Addio a Claes Oldenburg, maestro della pop art

Panini e mollette giganti in piazze e musei del mondo

Redazione Ansa

(di Alessandra Baldini) (ANSA) - NEW YORK, 19 LUG - Monumentali oggetti di uso quotidiano, panini giganti, mollette da bucato, una cazzuola, ago, filo e nodo, quest'ultimo in Piazza Cadorna a Milano dopo il restyling di Gae Aulenti: l'artista americano di origine svedese Claes Oldenburg ha "arredato" le piazze e i musei di mezzo mondo con le sue gigantesche creazioni. Oldenburg e' morto il 18 luglio nella sua casa-studio di Soho a Manhattan: aveva 93 anni. Pace Gallery, che con Paula Cooper lo rappresentava, ha dato la notizia. La sua salute era declinata da quando, un mese fa, era caduto rompendosi il femore. Oldenburg era entrato nella scena artistica di New York alla fine degli anni Cinquanta incorporando oggetti ordinari nelle sue creazioni "oversize".
    Uno dei primi progetti, "The Store" del 1961 debutto' nella vetrina dell'East Village popolata di copie di gesso di oggetti quotidiani come una scarpa o un 'Cheeseburger' coperti di pittura 'drip' alla maniera degli Espressionisti Astratti.
    Col passare degli anni questi oggetti crebbero nelle dimensioni: "Alla fine degli anni 60 cominciai a interessarmi di architettura e nel trasformare oggetti in architettura: feci dunque una serie di studi di edifici che avrei proposto alle citta' in forma di oggetti", disse poi in una intervista alla Bbc. Una delle sue installazioni piu' famose, la molletta per panni "conficcata" di fronte a City Hall a Filadelfia nel 1976, il bicentenario della Dichiarazione di Indipendenza, era esattamente quello che indicava il titolo, "Clothespin", ma alta oltre 13 metri e con la molla di metallo di una forma che evocava il numero 76. Molte opere furono realizzate con la seconda moglie, Coosje van Bruggen, sposata nel 1977 e con cui lavorò, in un sodalizio artistico simile a quello dei contemporanei Christo e di Jean Claude, fino al 2008, quando lei morì. Influenzato dal francese Jean Debuffet, che porto' nei musei la cosiddetta "Outsider Art", ma anche da Marcel Duchamp, Oldenburg era nato a Stoccolma nel 1929 da genitori svedesi. Il padre era un diplomatico e per questo la famiglia visse tra Londra, Berlino, Oslo, New York e infine Chicago, dove Claes studio fino al liceo prima di studiare letteratura e storia dell'arte a Yale. Negli anni Cinquanta, Oldenburg tornò a Chicago, dove completò la sua formazione studiando con Paul Wieghardt, un pittore allievo di Paul Klee al celebre istituto artistico tedesco Bauhaus di Weimer. Nel 1956 si trasferì a New York e alla fine del decennio cominciò a esporre: i suoi primi lavori comprendevano disegni, collage e oggetti in cartapesta.
    La prima scultura monumentale fu "Lipstick (Ascending) on Caterpillar Tracks", che raffigurava un rossetto montato su una specie di cingolato: con sottotoni fallici e militari, fu esposto sul campus di Yale nel 1969 durante una protesta studentesca contro la guerra in Vietnam. Le versioni "monumentali" di oggetti comuni non erano soltanto una celebrazione dell'ordinario: "Si potrebbe fare un catalogo di tutti questi oggetti", disse una volta: "E potrebbe essere letto come un elenco di divinità o cose su cui è stato proiettato il nostro pensiero mitologico contemporaneo. In effetti ci sentiamo coinvolti nei nostri oggetti in modo religioso". (ANSA).
   

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