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New York rende omaggio a Ruth Bader Ginsburg

Alla Historical Society una mostra su giudice icona femminista

Redazione Ansa

(di Gina Di Meo) (ANSA) - NEW YORK, 29 SET - "Non sono una regina, preferirei essere 'notorious'". Usando il soprannome con cui era diventata famosa, la New York Historical Society inizia il suo omaggio alla giudice diventata icona dei diritti civili. "Notorious RBG: The Life and Times of Ruth Bader Ginsburg", in mostra dal primo ottobre al 23 gennaio del 2022, offre uno spaccato sulla vita della giudice della Corte Suprema americana morta il 18 settembre del 2020 a 87 anni dopo un decennio di battaglie contro il cancro. 'Notorious RBG' è basata sull'omonimo libro scritto da Irin Carmon e Shana Knizhnik: si tratta di una mostra itinerante organizzata dallo Skirball Cultural Center di Los Angeles. E' composta da fotografie, documenti, manufatti storici, filmati che coprono la vita privata e la carriera della personalità che dal banco della più alta corte della magistratura federale degli Stati Uniti d'America è diventata anche un fenomeno di internet.
    Il soprannome di "Notorious RBG" deriva da un gioco di parole sul nome d'arte del rapper Notorious BIG che come lei era nato a Brooklyn. Particolare focus anche sull'aspetto newyorkese della Ginsburg, nata e cresciuta nel quartiere di Flatbush a Brooklyn.
    La giudice era inoltre legata alla New York Historical Society per aver presenziato nel 2018 una cerimonia di naturalizzazione di nuovi cittadini.
    Contava di tornare per la mostra in suo onore, ritardata a causa della pandemia, ma sfortunatamente la sua morte è arrivata prima. "E' un grande onore - ha detto Louise Mirrer, presidente e Ceo della NYHS - celebrare Ruth Bader Ginsburg, una newyorkese di nascita che ha avuto un impatto straordinario sulla vita degli americani di oggi. La giudice Ginsburg ha combattuto duramente per ottenere giustizia e uguaglianza per tutti".
    In mostra ci sono anche tutte le sue battaglie a cominciare da quando negli anni '70 vinse la prima causa di discriminazione sessuale, la celebre Frontiero versus Richardson, sostenendo le ragioni di una sottotenente dell'aeronautica discriminata dai colleghi maschi per ragioni di indennità. Per poi arrivare, in seguito, a chiedere che la discriminazione sessuale venisse equiparata a quella razziale. Non passano inosservati i suoi cosiddetti 'colletti del dissenso' in pizzo che portava con la toga. Sosteneva infatti che la toga standard per i giudici era fatta per gli uomini.
    Per quanto riguarda gli aspetti della sua vita privata, la mostra evidenzia la favola d'amore tra la Ginsburg e il marito Marty (Martin D. Ginsburg) che è stato per lei sempre una fonte di sostegno sia nella vita che nella carriera. Era anche la persona che in casa si occupava della cucina vista la poca dimestichezza della giudice con i fornelli. Una foto mostra infatti la Ginsburg con la toga e Marty con il grembiule.
    Secondo la figlia Jane Ginsburg, "la mamma era la pensatrice, mentre il padre cucinava". In mostra anche la replica della sua scrivania alla Corte Suprema con le foto di famiglia e un filmato in cui si allena al TRX, un accessorio da allenamento.
    (ANSA).
   

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