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Cinema e arte, Lars von Trier in mostra a Parigi

A galleria Perrotin,24 scatti svelano complessità regista danese

Redazione Ansa

PARIGI - Radicale e divisivo, applaudito e discusso, quarant'anni di carriera puntellati di premi, il regista danese Lars von Trier arriva in mostra a Parigi, alla galleria Perrotin, con 24 immagini fotografiche tratte dai suoi film più controversi, da Manderlay (2005) e Nymphomaniac (2013), da Melancholia, a Dogville (2003) e Antichrist (2009) in un susseguirsi che copre tutta la sua lunga carriera a partire già da Europa del 1991.

Ogni scena ha un titolo e vale a sé, trattata come un'opera d'arte indipendente, stampata su alluminio e in vendita. L'idea, spiegano i curatori Anna lena Vaney e Jens Otto Paludan, è quella di offrire al visitatore nuovi spunti di riflessione e letture diverse delle scene più emblematiche dei suoi film. Una sequenza che intanto, dall'immagine di Ophelia che fu la locandina di Melancholia (2011) a Escape da Dogville con Grace- Nicole Kidman stesa in posizione fetale in mezzo a casse e casse di mele, rivela il rapporto fortissimo della cinematografia di von Trier con la storia dell'arte, il teatro, l'epica, la letteratura. E il continuo gioco di citazioni e di rimandi presente nei suoi lavori. Non si tratta di semplici foto di scena, né di una testimonianza sulle fasi creative, piuttosto un "memento" della sua opera attraverso fotogrammi presi dal cuore stesso dei film e la cui raccolta va ben oltre l'idea di una semplice ricostruzione. Un insieme che da The Element of Crime (1984) a The House That Jack Built (2018), da Breaking the Waves (1996) a Dogville (2003), Antichrist (2009) o Melancholia (2011) e Nymphomaniac (2013) appare legato da una coerenza artistica di fondo dove quello che colpisce è spesso l'intensità pittorica, dall'Ophelia di Melancholia che cita il preraffaellita John Everett Millais alla donna distesa sulla roccia, sempre in Melancholia dov'è palese il riferimento a Giorgione. In The Barque of Jack, per esempio di cita la Barca di Dante di Delacroix. L'obiettivo come del resto nei film sembra sempre lo stesso, andare alla ricerca del nucleo delle emozioni, indagarne il carattere sovversivo. Intitolata ARTvonTRIER , l'esposizione rimarrà aperta fino al 4 ottobre. 

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