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Alle Canarie, provando il brivido del Salto del pastore

Antica tradizione oggi anche nel documentario di Pedro Cubiles

Redazione Ansa

CANARIE - Prendi un lungo bastone di legno.  Scegli i pendii scoscesi di un'isola vulcanica in mezzo all'Oceano Atlantico. E un pizzico di adrenalina per provare il brivido (ma anche il senso di libertà) di una delle più antiche tradizioni locali. È il Salto del pastore alle Canarie, in passato usato appunto per muoversi tra i pascoli, oggi una delle più autentiche attrazioni turistiche (da ammirare ma anche provare) per divertirsi in mezzo alla natura.
    Le montagne dell'arcipelago canario, le più a sud della Spagna, sono infatti un riconcorrersi continuo di alture e ripide discese. Una conformazione che un tempo rendeva difficile lo spostamento e la ricerca del pascolo migliore. Il "salto del pastore" permetteva invece di superare in maniera veloce le irregolarità del terreno.
    Riscoperta alla fine dello secolo scorso ed esercitata oggi da oltre 330 appassionati riuniti in apposite "jurrie" (se ne contano quasi 20 in tutto l'arcipelago), la pratica è stata riconosciuta nel 2018 tra le attività tradizionali di interesse culturale dal Governo delle Isole Canarie. E nell'ultimo anno il numero di praticanti si è letteralmente moltiplicato, trainato anche dal desiderio di ritrovare quella sensazione di libertà a contatto con la natura che tanto è mancata dopo mesi di lockdown.
    Come si pratica? Fondamentale è l'uso del bastone come un'asta, che cambia nome da isola a isola: "lanza" a La Palma e Tenerife, "asta" a El Hierro, "astia" a La Gomera, "garrote" a Gran Canaria e, infine, "lata" a Lanzarote e Fuerteventura. Oltre al nome, varia anche il legno utilizzato per realizzare le lance: quello più usato è il pino delle Canarie, quindi l'ulivo selvatico, il faggio, il frassino e alcuni legni locali come il faya e il riga dell'Honduras. Per saltare si conficca nel terreno l'estremità del bastone e, in base al movimento desiderato, mani, braccia e corpo adottano diverse posizioni chiamate Mañas. Uno dei salti più spettacolari è quello del "regatón morto" o "a piombo", dove nemmeno la punta della lancia poggia a terra. Richiede una notevole abilità e si può coprire una distanza fino al doppio o al triplo della lunghezza dell'attrezzo stesso.
    Per saperne di più, da non perdere il documentario "Jurria: Guardians of the Garrote", diretto da Pedro Cubiles e dedicato alla storia del Maestro Paco di Gran Canaria, selezionato anche al prossimo London Mountain Film Festival. (Info: saltodelpastorcanario.org )
   

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