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L'arte di Agnes Denes allo Shed

Leonardo donna del nostro secolo tra foreste e piramidi

Redazione Ansa

NEW YORK - Oltre la Land Art: nel 1982, con un finanziamento del Public Art Fund, l'artista Agnes Denes piantò un ettaro di terra a grano nella futura Battery Park City: "Wheatfield - A Confrontation", poi replicata a Milano per Expo 2015, richiamò l'attenzione su cambiamenti di larga scala al waterfront di New York, nello specifico la costruzione pochi anni prima delle Torri Gemelle. Quell'opera iconica e altre realizzate dall'88enne artista concettuale che da 50 anni vive a New York sono al centro di "Absolutes and Intermediates", una retrospettiva allo Shed che per la prima volta raccoglie tutta la produzione della Denes sotto lo stesso tetto con l'ambizione di fare di lei una Leonardo del nostro secolo. "La Denes non ha soltanto anticipato la distruzione da parte dell'uomo di habitat naturali in un momento in cui poche persone si preoccupavano dell'ambiente: molto del suo lavoro offre anche soluzioni alle crisi ecologiche che stiamo vivendo", ha detto Hans Ulrich Obrist, lo storico dell'arte svizzero che ha contribuito alla mostra. Per Emma Enderby, Senior Curator allo Shed, "Agnes anticipò i tempi. Vedeva l'arrivo della crisi e, a partire dagli anni Sessanta, cominciò a lavorare con matematica, filosofia, linguaggio e tecnologia per dare soluzioni ai mali dell'umanità. La sua visione era radicale e tremendamente profetica". La mostra affianca a progetti incompiuti - in questo e in altro rendendo omaggio a una creatività contemporanea che a molti critici ha ricordato il genio di Leonardo - altri portati a termine. Agnes, che aveva visto da bambina gli orrori di cui è capace l'uomo con il bombardamento di Budapest alla fine della Seconda Guerra Mondiale, trovando poi ad accoglierla nella sua seconda patria, gli Usa, gli spettri della Guerra Fredda e di un consumismo rapace che minacciava di distruggere il pianeta anche senza le bombe nucleari, un anno dopo il "Wheatfield" progettò una collina coperta da piccole conifere che negli anni Novanta in Finlandia divenne foresta vera, la prima mai piantata dall'uomo. Il modellino di un'altra foresta ancora non realizzata (Forest for New York 2014) è una delle tre nuove commissioni dello Shed: l'artista ha proposto di trasformare in parco una discarica di una cinquantina di ettari a Queens attraverso la piantumazione di centomila nuovi alberi. Un'impresa ciclopica: ci vorrebbero centinaia di anni per realizzarla. Una sezione della mostra è dedicata alla serie delle Piramidi: sculture, disegni e stampe in cui dagli anni '70 a oggi l'artista scompone una semplice forma geometrica trasformandone la forma con complesse equazioni matematiche. A corollario c'è un questionario per i visitatori in cui la Denes invita a esprimersi in modo personale a domande legate al suo lavoro. Tra le domande, "cosa pensate che sarà più importante per l'umanità? Scienza, amore (compassione empatia, etc.)". Le risposte saranno collezionate e sepolti ai margini dello Shed in una "capsula del tempo" da aprire nell'anno 3020.
   

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