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Met, l'arte dei nativi è arte americana

Mai più marginalizzata. Little Big Horn con occhi di chi c'era

Redazione Ansa

NEW YORK - Per la prima volta nei suoi quasi 150 anni di storia il Metropolitan riclassifica l'arte degli indiani d'America: non più arte tribale indigena, ma arte americana di pieno diritto. L'occasione è la mostra delle raccolte di Charles e Valerie Diker donate o promesse al museo: 116 pezzi di eccezionale interesse tra cui una rappresentazione della battaglia di Little Big Horn vista dagli occhi di un testimone oculare, Steven Standing Bear (Orso in Piedi) che aveva 16 anni quando, tra caos, polvere e fumo dei fucili osservò e registrò la disfatta del generale George Armstrong Custer. I Diker di recente hanno donato al Met 91 pezzi a condizione che non venissero più emarginati come "arte tribale". Ed è così che la mostra nell'American Wing racconta la storia della conquista del West da parte dei colonizzatori bianchi ma anche della sopravvivenza di oltre 50 tribù coast to coast attraverso la resilienza delle loro culture.
   

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