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Nuovo look Villa Getty con arte Palmira

Nuovo allestimento e per prima volta una galleria etrusca

Redazione Ansa

NEW YORK  Da Palmira a Pistoletto: la Villa Getty si rifa' il look. Un nuovo allestimento, deus ex machina il direttore Timothy Potts, dal prossimo aprile permettera' ai visitatori una esperienza completamente diversa - cronologica e multiculturale - rispetto alle gallerie tematiche che fino ad oggi avevano costituito l'ossatura della replica della Villa dei Papiri di Ercolano che negli anni Settanta il petroliere J. Paul Getty volle costruire a Malibu per ospitare le sue raccolte. Seimila anni di arte antica della Grecia e dell'Impero Romano dal Neolitico al tardo antico continueranno ad essere il filo conduttore, ha detto Potts, che taglierà il nastro il prossimo 18 aprile. La Villa in realtà non ha mai completamente chiuso al pubblico ma nell'ultimo anno, galleria dopo galleria, il nuovo percorso e' stato riorganizzato e per la prima volta gli etruschi avranno una galleria tutta per loro. Materiale visto raramente, come gli affreschi del primo secolo da poco restaurati dalla villa di Numerius Popidius Florus a Boscoreale vicino a Pompei sono usciti dai magazzini. "Il processo di reinstallazione ci ha permesso di esplorare la collezione in maggiore profondità, e a sua volta, questo ci ha permesso di fare uscire dai depositi materiali finora trascurati e di esporli, in alcuni casi per la prima volta". Ma non e' solo questo. Le collezioni del Getty sono concentrate, con l'eccezione della fotografia, sul mondo greco-romano. Per allargare la visione, e' stata creata una galleria al piano terra che esaminerà arte collegata o culture limitrofe. La prima mostra, ospitata per tre anni, raccoglierà ritratti funerari di Palmira, la citta' carovaniera della Siria attaccata dall'Isis: i pezzi vengono dalla Ny Carlsberg Glyptotek di Copenhagen. Un'altra mostra legata al rapporto tra antico Egitto e mondo classico porterà a Malibu oltre 200 oggetti tra cui un obelisco da Benevento di cui il Getty sta curando il restauro. Un'altra novità e' la mostra di arte contemporanea organizzata alla villa nel none di Platone: "Visioni di Platone a L.A." e' stata curata dal critico d'arte francese Donatien Grau che ha scelto tra i pezzi forti il monumentale Play-Doh di alluminio di Jeff Koons accanto alla "Venere cubana" di Michelangelo Pistoletto. Altri artisti inclusi sono Paul Chan, Mike Kelley, Huang Yong Ping, Rachel Harrison, Raymond Pettibon, Joseph Kosuth, Whitney McVeigh, Paul McCarthy and Adrian Piper. Per Pistoletto e' la prima volta che un'opera del maestro dell'Infinito e' esposta in un museo di Los Angeles.

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