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A San Miniato nasce il MuTart, il museo dedicato al tartufo

Qui nel '54 fu trovato l'esemplare record donato a Eisenhower

Redazione Ansa

(ANSA) - SAN MINIATO, 14 APR - Se lo scorso week end tutti gli occhi erano puntati sul cielo di San Miniato grazie alla festa degli aquiloni che colora la cittadina toscana ogni anno dal 1968, da oggi la protagonista diventa la terra grazie all'inaugurazione del MuTart, il museo del Tartufo delle Colline Samminiatesi. Quello di San Miniato e dei 29 comuni tra le province di Pisa e di Firenze è uno scrigno generoso, che produce tartufi dodici mesi l'anno, unica al mondo per quello più pregiato, il bianco Tuber Magnatum Pico.
    All'interno si conoscono tutti i segreti della preziosa prelibatezza e della tradizione della cerca e della cavatura, da alcuni anni proclamata patrimonio Unesco: dal vanghetto, indispensabile strumento del tartufaio, al cane, l'impareggiabile Meticcio di San Miniato. Del resto San Miniato è la patria di un vero tartufo record, quello storicamente più grande mai ritrovato e uno dei pochissimi oltre i 2 kg, tutti nati nei boschi delle colline samminiatesi: quello da 2,520 chilogrammi trovato nel 1954 dal sanminiatese Arturo Gallerini detto "Il Bego" e poi che poi fu donato al presidente degli Stati Uniti Eisenhower da un commerciante di Alba.
    Dopo mesi e mesi di studio, di ricerche e di lavoro, il museo con sede in via IV Novembre 20 è a disposizione della cittadinanza e dei tanti turisti e pellegrini che affollano San Miniato tutto l'anno per godere delle sue bellezze: dalla Rocca alla Via Francigena ai boschi che custodiscono gelosamente questi straordinari tartufi.
    Il MuTart è stato reso possibile grazie al contributo di Regione Toscana e Camera di Commercio Toscana Nord Ovest, che hanno voluto sostenere convintamente l'idea di Fondazione San Miniato Promozione, la realtà che ogni anno a novembre organizza l'attesa Mostra Mercato del Tartufo bianco di San Miniato.
    (ANSA).
   

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