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'Lo sguardo del tempo' a Roma, al Tempio di Romolo

Fino al 28 aprile la storia del Foro Romano dal '500 al '900

Redazione Ansa

(di Ida Bini) (ANSA) - ROMA, 21 NOV - Disegni, stampe, quadri, fotografie, filmati, libri, mosaici, ventagli e strumenti scientifici, allestiti fino al 28 aprile nel Tempio di Romolo, raccontano la storia del Foro Romano tra il Cinquecento e il Novecento, quando era un paesaggio semi-rurale ai margini della città.
    L'allestimento si intitola 'Lo sguardo del tempo. Il Foro Romano in età moderna' e racconta il Foro attraverso una ricca serie di testimonianze iconografiche, riproposte in copia o in digitale, e l'esposizione degli oggetti legati alla cultura del Grand Tour e alla vita quotidiana e professionale di chi visse e lavorò nel Foro Romano. Oggi si presenta ai visitatori nell'aspetto assunto a partire dagli anni dell'Unità di Italia, dopo una lunga serie di scavi, restauri e sistemazioni. Pochi però conoscono quale sia stato l'aspetto di questi luoghi, quando l'area del Foro Romano era uno straordinario paesaggio semi-rurale ai margini della città abitata, che tuttavia rappresentava per viaggiatori ed eruditi di tutta Europa il cuore antico dell'Urbe e uno dei luoghi più amati e celebrati della cultura internazionale. Un paesaggio straordinario, fatto di monumenti, natura e da un'umanità cosmopolita di cui restano migliaia di testimonianze scritte e iconografiche, che, in assenza di adeguati supporti, per i visitatori è difficile leggere passeggiando nell'attuale Parco archeologico. "L'idea di questo nuovo allestimento temporaneo - spiega Alfonsina Russo, direttore del Parco archeologico del Colosseo - nasce dalla volontà di potenziare e allargare la nostra capacità di raccontare ai visitatori i tanti valori culturali ancora inespressi del Parco. Il Foro Romano è stato forse il luogo e il paesaggio più rappresentato e amato della storia europea, ed è un luogo che appartiene di diritto a tutta l'umanità. Raccontare a chi lo visita oggi quale sia stato il suo aspetto e le sue funzioni nei secoli dell'età moderna ci aiuta a rendere il Parco archeologico del Colosseo un luogo della cultura sempre più condiviso, partecipato e inclusivo".
    "Il tempio di Romolo - prosegue Alfonsina Russo - si trova lungo la via Sacra, sul percorso che ogni giorno migliaia di turisti fanno per visitare il Foro Romano. La sua posizione e la sua straordinaria forma architettonica ci sono sembrati ideali per offrire ai visitatori un punto di sosta e riflessione didattica, che fosse, almeno per chi entra dall'Arco di Tito, un vero e proprio vestibolo di ingresso e accoglienza al Foro Romano".
    "Raccogliere e scegliere quali temi e aspetti raccontare di questo straordinario paesaggio attraverso le immagini e gli oggetti non è stato affatto facile - ha commentato Roberta Alteri, co-curatrice del progetto - Ci siamo trovati di fronte a una mole infinita di documenti, testi, immagini e studi che rischiavano di disorientarci. Nella scelta abbiamo cercato di dare conto di quelli che secondo noi sono stati i principali valori culturali espressi nel tempo da questo paesaggio, da quelli pubblici e internazionali a quelli più intimi e privati.
    Non abbiamo pensato al valore estetico o economico delle opere, ma al loro potenziale documentale, con un'ottica di selezione molto archeologica". "L'allestimento, che ci teniamo a sottolineare non è una mostra - ha aggiunto Alessio De Cristofaro, co-curatore del progetto - è pensato come racconto visivo per tutti i visitatori del Parco. Grazie al semplice meccanismo dell'oggetto-memoria e al supporto delle immagini e di brevi testi vogliamo fornire alcune informazioni e spunti di suggestione e riflessione a chiunque voglia avvicinarsi alla storia dei nostri monumenti, per sentirsene meglio parte integrante. Oggetti, immagini e video sono pensati come una sorta di iper testo diffuso nello spazio allestito".
    L'allestimento è accompagnato da un programma di visite guidate e di conferenze su alcuni dei temi rappresentati, a partire dal mese di gennaio. (ANSA).
   

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