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Mosca valuta dazi sul vino al 200%, Italia a rischio

I produttori russi chiedono un aumento per i Paesi Nato

Redazione Ansa

(ANSA) - MOSCA, 22 MAR - L'Associazione dei viticoltori e dei produttori di vino russi (Avvr) ha chiesto alle autorità di Mosca di aumentare di dieci volte il dazio sull'importazione di vino dai Paesi della Nato, portandolo al 200%. Una misura che, se adottata, rischierebbe praticamente di azzerare le vendite in Russia dell'Italia, attualmente tra i primi dieci esportatori insieme con Georgia, Francia, Spagna, Portogallo e Paesi baltici. Nei primi dieci mesi del 2023 il valore dell'export italiano del settore è stato di 124,5 milioni di euro, con un aumento del 3,9% sullo stesso periodo del 2022. Il dazio sulle importazioni dai Paesi "non amici", tra cui l'Italia, è già stato innalzato la scorsa estate dal 12,5% al 20%, ed è stato seguito da un calo delle esportazioni italiane, che nell'arco dell'intero 2023 hanno subito una contrazione del 7,9%. La richiesta del nuovo, vertiginoso, aumento è stata avanzata al governo e alla Duma, la camera bassa del Parlamento, secondo quanto ha detto all'agenzia Ria Novosti Alexei Plotnikov, segretario esecutivo dell'organizzazione di categoria. La mossa è stata motivata con l'esigenza di rafforzare le misure a protezione dei produttori russi. (ANSA).
   

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