(ANSA) - BOLOGNA, 24 NOV - Entra in crisi anche il brindisi
delle festività, gli ordini natalizi sono fermi. Lo dice
l'analisi messa in luce da Confagricoltura Emilia-Romagna sui
flussi della domanda di vino sotto Natale e Capodanno nel post
pandemia.
C'è preoccupazione tra i produttori di vino per il trend di
mercato ribassista in vista della ricorrenza più importante
dell'anno: -15% almeno la flessione stimata finora rispetto allo
stesso periodo 2021 quando però, a fronte di una netta ripresa
dei consumi su tutto il territorio regionale, dopo due anni di
Covid, il comparto si è trovato a fronteggiare la grave carenza
di materie prime (vetro, carta e sughero).
I dati dell'organizzazione agricola mostrano inoltre una
;viticoltura regionale che deve combattere su più fronti, contro
gli effetti del cambiamento climatico e l'aumento dei costi di
produzione. La fiammata dei prezzi rispetto al pre-Covid ha
raggiunto valori record: luce e gas (+ 30%), fertilizzanti
(+40%), fitofarmaci (+15%), vetro e carta (+60%).
La vendemmia 2022 si è chiusa con un calo produttivo medio
del -15% dovuto a siccità ed eventi meteo estremi (gelate,
nubifragi e bombe d'acqua). A soffrire di più sono stati i
vitigni di collina soprattutto da Piacenza a Bologna. La carenza
di manodopera ha contribuito ad appesantire ulteriormente la
gestione dell'attività in vigna.
"Sono sensibilmente calate le vendite di bottiglie emblema del
vigneto emiliano-romagnolo invertendo la tendenza positiva del
terzo trimestre - spiega Mirco Gianaroli presidente dei
viticoltori di Confagricoltura Emilia-Romagna - risponde bene
solo il mercato legato all'enoturismo (visite in cantina e
degustazioni, agriturismo e turismo esperienziale), mentre è in
fase di stallo sia la vendita diretta sia il canale Horeca,
quindi anche la ristorazione". (ANSA).
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Vino: E-R, in forte calo (-15%) la domanda sotto le Feste
Confagricoltura, bene solo il mercato legato all'enoturismo