(ANSA) - ROMA, 03 MAR - "In tutte le zone del Paese è stato
eliminato il divieto di asporto dopo le 18:00 per gli esercizi
commerciali al dettaglio di bevande da non consumarsi sul posto.
Il governo ha dato ascolto al nostro appello a difesa del
settore vitivinicolo, che già ha perso a causa del Covid più di
2 miliardi di euro". A esprimere "piena soddisfazione" per i
contenuti del nuovo Dpcm, in vigore dal 6 marzo al 6 aprile,
sono le organizzazioni della filiera vitivinicola di
Confagricoltura, Cia-Agricoltori Italiani, Alleanza delle
Cooperative Agroalimentari, Copagri, Unione Italiana Vini,
Federvini, Federdoc e Assoenologi, che nei giorni scorsi avevano
inviato una richiesta in tale direzione al premier Mario Draghi
e al ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli.
Per la filiera del vino, "era incomprensibile il blocco delle
vendite imposto alle enoteche come misura restrittiva per
contrastare il Covid, che appariva più una discriminazione del
comparto rispetto a negozi alimentari e supermercati, non
soggetti a chiusura anticipata".
"Dar modo alle enoteche di riprendere la regolare attività,
quindi, rimette in moto una macchina produttiva che impegna
nelle aziende vitivinicole italiane circa 210 mila addetti, fra
i quali 50.000 giovani", fa notare la filiera del vino, secondo
cui "la scelta di responsabilità del governo arriva a ridare
impulso a un mercato già fortemente penalizzato per le
limitazione sull'HoReCa".
La filiera del vino, infine, "confermando piena e totale
disponibilità al dialogo costruttivo con il nuovo Governo, torna
a sostenere la necessità di fare un passo in avanti anche sul
fronte della ristorazione, valutando la possibilità di apertura
bar e ristoranti anche a cena nelle Regioni in zona gialla e per
il pranzo in quelle in zona arancione". (ANSA).
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Dpcm: filiera vino, accolto nostro appello, ora ristoranti
Il settore vitivinicolo ha già perso oltre 2 miliardi di euro