(ANSA) - ROMA, 26 FEB - Il sistema vitivinicolo della
Valpolicella ha retto la prova Covid con un 2020 soddisfacente
grazie alla flessibilità dei canali di vendita che spaziano
dall'enoteca fisica a quelle virtuali su web, dagli scaffali al
supermercato ai corner dedicati nella distribuzione moderna,
vendita diretta fino ai club del vino. "Siamo contenti per come
è andato il 2020, - ha detto il presidente del Consorzio,
Christian Marchesini nel primo incontro in digitale della
Valpolicella Annual Conference - dai dati Usa emerge quanto il
Valpolicella Superiore sia riconosciuto, bene anche le
performance del Ripasso. Inoltre la crescita del 19% per le
produzioni bio, messa in luce dall'analisi Nomisma Wine Monitor,
ci conferma che la scelta di sostenibilità della nostra
denominazione è stata lungimirante ed è una strada segnata. Sarà
il futuro del vino e della Valpolicella soprattutto".
"Nel 2020 - ha precisato il presidente del Consorzio
Marchesini - abbiamo prodotto circa 64 milioni di bottiglie
pronte alla vendita: è un bel risultato in linea con i dati
dell'anno precedente, nonostante il prezzo medio sia un po'
calato. Considerato tutto quello che è successo potremmo dire
che è una mezza vittoria, ma non lo facciamo: troppe piccole
aziende del vino hanno pagato il gap della ristorazione, e non
sono riuscite ad allargare le vendite agli altri canali
distributivi. Siamo perciò mezzi contenti sia per la riduzione
in valore del prodotto sia per la perdita, diciamo così, di
biodiversità: su oltre 300 aziende della Valpolicella non tutte
hanno saputo affrontare la Gdo. E per tutti nel 2021 va
ricostruito il rapporto con la ristorazione. Questo ci
preoccupa, ma l'apertura dopo le 18 delle enoteche, come chiesto
al governo Draghi, potrebbe essere di aiuto". (ANSA).
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Vino: Marchesini, sistema Valpolicella ha retto prova Covid
Bio e sostenibilità scelte lungimiranti e futuro denominazione