(ANSA) - MILANO, 17 FEB - Sono passati 60 anni da quando,
nel 1961, la prima bottiglia di Pinot Grigio Santa Margherita
debuttava sul mercato italiano. Un vino che ha portato un forte
contributo alla conoscenza dell'Italia enologica in tutto il
mondo, raccontando una storia di successo del Made in Italy.
Oggi il Pinot Grigio ha conquistato una posizione solida
nell'immaginario collettivo dei winelovers in 90 Paesi,
dall'Australia agli Stati Uniti, se ne consumano oltre tremila
bottiglie al giorno.
Tutto cominciò verso la fine degli anni Cinquanta quando, in
anticipo sulle future tendenze, il visionario e lungimirante
Conte Gaetano Marzotto si mise alla ricerca di una nuova
tipologia di vino capace di distinguersi per originalità e forte
richiamo al binomio vitigno-territorio. Un vino che potesse
dirsi moderno. Fu il team di enologi in Trentino Alto Adige a
decidere di vinificare in bianco le delicate uve Pinot Grigio
trasformando il colore ramato in un bianco brillante, unico nel
suo genere.
Il Pinot Grigio Santa Margherita, mutò il paradigma del vino
di consumo in vino di piacere, facendosi apprezzare anche dal
pubblico femminile. Nel 1979 debuttò sul mercato americano dove
tutt'oggi è il vino bianco italiano maggiormente importato, e
spesso bevuto dalle star come Jon Bon Jovi o Drake che lo cita
in una sua celebre canzone.
A 60 anni dalla sua nascita particolare attenzione è stata
rivolta al rispetto ambientale, la produzione di oltre il 90%
delle bottiglie, infatti, avviene nella vetreria a pochi passi
dal cuore della vinificazione nel rispetto del programma di
"carbon neutrality", che certifica da sette anni l'azzeramento
dell'impronta carbonica di quasi 2 milioni di bottiglie di Pinot
Grigio prodotte annualmente. (ANSA).
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Il Pinot Grigio Santa Margherita compie 60 anni
Nel mondo se ne consumano oltre tremila bottiglie al giorno