(ANSA) - BOLOGNA, 13 GEN - In forte calo le vendite delle
'bollicine' prodotte in Emilia-Romagna. Dai vini frizzanti dei
colli piacentini ai 'mossi' bolognesi o modenesi per finire con
gli spumanti brut ottenuti da uve sangiovese, la crisi del vino
ha colpito duramente, nell'anno della pandemia, soprattutto le
bolle Doc e Docg dell'Emilia-Romagna.
"Meno brindisi e zero convivi - spiega Mirco Gianaroli
presidente dei viticoltori di Confagricoltura Emilia-Romagna -
hanno picchiato duro sul mercato delle bollicine che, in
regione, ha subito una flessione su base annua che si attesta
mediamente al 60% per le etichette delle piccole e medie aziende
viticole o cantine legate al canale Horeca e al 20% per quelle
vendute sui banchi dei supermercati tramite la rete della Gdo".
Sono 'sparite' dal mercato le bottiglie che si stappano
solitamente nelle cene delle feste natalizie, nei cin cin di
fine anno, nei disco pub o wine bar notturni. Lo scenario è
sempre più preoccupante, secondo l'organizzazione degli
imprenditori agricoli, "visto che andiamo verso un inasprimento
delle misure anti-covid".
Marcello Bonvicini, presidente di Confagricoltura
Emilia-Romagna, fa un appello alle istituzioni: "Non buttiamo
via un patrimonio costruito negli anni, l'impresa deve tornare
centrale nel dibattito sull'erogazione dei fondi e sui ristori.
Attorno al vino made in Italy ruotano figure imprenditoriali che
hanno saputo creare nel tempo qualità e occupazione, dando
valore al proprio territorio d'appartenenza". (ANSA).
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Vino: -60% vendite 'bollicine' Doc e Docg Emilia-Romagna
Confagricoltura, sparite le bottiglie che si stappano alle feste