(circa il 30% di quelli piemontesi),
disposti in 167 comuni tra le province di Asti e Alessandria".
II valore della produzione certificata sfusa è cresciuto del
+28% nel corso ultimi 5 anni, quasi dieci punti in più del
valore relativo a tutta la produzione a denominazione d'origine
del Piemonte. Il profilo economico emerge da una ricerca della
Fondazione Qualivita sulle "buone pratiche messe in atto dal
Consorzio Barbera d'Asti e Vini del Monferrato". L'analisi di
mercato, oltre a fotografare i valori produttivi ed economici,
ha evidenziato le buone pratiche del percorso di crescita della
Docg e del Consorzio Barbera d'Asti e Vini del Monferrato
valutando 4 pilastri fondamentali: la comunità, cioè il capitale
sociale produttivo, il valore, ovvero il capitale sociale di
mercato, le azioni per il futuro e l'identità, attraverso la
condivisione di valore, cioè il capitale sociale ambientale. Gli
analisti spiegano nel particolare che la crescita del valore ha
due principali motivazioni: una buona progressione dei prezzi e
una buona tenuta dei mercati sia nazionali che esteri. Sul
prezzo - è specificato- si assiste ad una variazione di +44% per
la Barbera d'Asti Docg, considerando la media dei prezzi media
2010-2014 e quella 2015-2019, a fronte di un incremento dei
prezzi dei vini Doc-Docg italiani del +27%. Infine viene
segnalato che sono oltre 300 le aziende socie del Consorzio nel
2019, numero raddoppiato rispetto al 2014(ANSA).
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Barbera d'Asti Docg: +28% in valore in cinque anni
Oltre 300 le aziende socie del Consorzio di tutela