(ANSA) - ROMA, 09 NOV - "Riteniamo che la posizione italiana
di attesa fosse la più saggia, ma non è prevalsa: la Commissione
Ue, anche sostenuta da alcuni importanti Paesi dell'Unione, ha
deciso di applicare i dazi contro i prodotti americani, anche in
questa delicata fase di transizione, e rischia ora di provocare
un'ulteriore escalation della guerra commerciale in atto con il
principale buyer al mondo, gli Usa, che lo scorso anno ha
importato vino dall'Ue per un controvalore di circa 4,7miliardi
di dollari". Così il segretario generale di Unione italiana vini
(Uiv), Paolo Castelletti ha commentato, in una nota, l'ok
formale dei ministri del commercio Ue alla decisione comunitaria
di imporre dazi, da domani, sui prodotti importati dagli Usa per
un valore di 4 miliardi di dollari. La lista europea comprende,
oltre al settore aeronautico, anche prodotti agricoli a stelle e
strisce, replicando l'approccio di Washington.
Per il segretario generale di Unione italiana vini (Uiv), Paolo
Castelletti "dopo l'annuncio di poco fa da parte del
vicepresidente della Commissione europea con delega al
Commercio, Valdis Dombrovskis, sui nuovi dazi in vigore da
domani e applicati a diversi prodotti Usa, è ora possibile un
rischio di 'retaliation' da parte degli Stati Uniti, che
potrebbero così decidere di aumentare le tariffe in vigore o
includere altri prodotti come il vino italiano, che sino a oggi
è stato escluso dal paniere dei dazi aggiuntivi. Uno scenario -
ha aggiunto - che potrebbe arrivare nel momento peggiore
colpendo un mercato di sbocco che quest'anno ha contribuito ad
alleggerire le perdite nell'export globale del vino made in
Italy, proprio ora che è costretto a subire anche pesantissimi
lockdown in Italia e all'estero".
Gli Usa nel 2019 hanno importato vino italiano per un valore
di 2 miliardi di dollari. Complessivamente gli Stati Uniti
ordinano dall'Europa oltre il 75% delle proprie importazioni di
vino, che a livello globale valgono 6,2 miliardi di dollari.
(ANSA).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
Commercio: Italia del vino preoccupata da rischio ritorsione
Uiv, posizione di attesa la più saggia, ma non è prevalsa