(ANSA) - ROMA, 11 SET - Creare un 'paracadute normativo'
transitorio per mantenere lo status quo negli scambi con il
Regno Unito per un periodo di 12-18 mesi, vista l'impossibilità
di un adeguamento in tempi così stretti. E' l'appello lanciato
all'Ue dal presidente di Uiv, Unione italiana vini, Ernesto
Abbona, in merito alla chiusura senza risultati dei negoziati
sulle future relazioni in regime di Brexit.
"Il nulla di fatto nell'ultimo ciclo di negoziati è motivo di
forte preoccupazione per il futuro del vino italiano in un
mercato fondamentale per il nostro export, terzo di sbocco -
spiega Abbona - con un 'no deal' si rischia, nella migliore
delle ipotesi, una babele burocratica senza precedenti negli
scambi e nella peggiore, diverse regole per l'etichettatura fino
all'adozione di possibili daz"i. Il segretario generale Uiv,
Paolo Castelletti ricorda come le vendite Oltremanica stiano già
pagando un prezzo molto alto al Covid-19, con un calo di
fatturato nel primo semestre 2020 di quasi il 10% sullo stesso
periodo 2019, con gli sparkling a -19,8%. A diminuire è anche il
prezzo medio che per un valore delle esportazioni che ha
sfiorato i 310 milioni di euro.
Secondo il Wsta, che rappresenta il mercato del vino nel
Regno Unito, ad oggi il prodotto enologico proveniente
dall'Europa non è soggetto a test di laboratorio e a controlli
per il certificato export vino previsti per i Paesi terzi (il
55% del vino consumato nel Regno Unito è importato dall'Ue), ma
tutte le regole di certificazione cambieranno, con o senza
accordo, dal 1 gennaio 2021, quando tutto il vino importato
dall'Europa sarà invece soggetto a questi controlli. Si prevede
che l'aumento di burocrazia che ne deriverà genererà più di 600
mila documenti cartacei, un incremento triplo per gli ispettori
del settore e costerà al commercio di vino britannico 70 milioni
di sterline in più all'anno, con conseguenti rincari sul prezzo
del vino e una caduta del potere di scelta dei consumatori.
(ANSA).
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Vino: Uiv, Ue crei 'paracadute normativo' per Brexit
Allarme export oltremanica (-10% nel semestre) e certificazioni