(ANSA) - PALERMO, 29 LUG - Con la nomina del nuovo presidente
del Cda Laurent Bernard de la Gatinais (tenute Rapitalà) si
conclude un ciclo triennale per Assovini Sicilia, l'associazione
di viti-vinicoltori siciliani che riunisce oltre novanta tra le
più note cantine siciliane e che, soprattutto, pesano circa
l'85% dell'intero fatturato del vino isolano. A stilare un
bilancio di questi tre anni, caratterizzati da notevoli
cambiamenti e dalla crisi di questi ultimi sei mesi legata al
Covid, è il presidente uscente Alessio Planeta che professa un
cauto ottimismo. "Nonostante lo stress dei mercati - osserva -,
vedo che le aziende vitivinicole mantengono un discreto
controllo. Non siamo certamente tranquilli, ma non c'è panico.
Ci prepariamo ad una vendemmia che si preannuncia bella, con i
dovuti scongiuri del caso. Le aziende stanno iniziando a
recuperare il terreno perso nei mesi scorsi. Usando parole
prudenti, mi pare che la situazione sia in miglioramento. Il
mare è ancora in tempesta, ma almeno il vento soffia in poppa".
Planeta traccia anche un quadro dei cambiamenti avvenuti in
questi anni. "L'architettura del vino siciliano - spiega - è
cambiata radicalmente, direi nell'arco temporale degli ultimi 30
anni, in passato il tessuto produttivo era diverso: cooperazione
e pochi altri meritevoli eroi. E il protagonista della
pianificazione era l'ente pubblico. Per fare esempio,
l'interlocutore unico che si interfacciava con le cantine era
l'Irvos - Istituto della Vite e del Vino. Oggi, con aziende più
strutturate, si sono aggiunt soggetti nuovi con specifiche
competenze. Molto efficace la Doc Sicilia, la Doc Etna e la Docg
Cerasuolo di Vittoria. E poi ci sono le associazioni come
Assovini". Tra i risultati più importanti raggiunti da Assovini,
Alessio Planeta cita "la ristrutturazione di una sede,
acquistata durante la brillante presidenza di Francesco Ferreri.
Ma attenzione, non è una semplice sede sociale. L'idea è quella
di costituire un "hub" del vino siciliano. In questi spazi,
infatti, trova già sede il Consorzio di Tutela della Doc
Sicilia, inoltre vi troverà casa la Fondazione SOStain,
costituita proprio da Assovini e dal Consorzio Doc Sicilia".
Proprio il tema della sostenibilità è uno degli obiettivi della
vitivinicoltura siciliana. "Che il grande vigneto siciliano sia
sostenibile - spiega Planeta -, questo era un dato acquisito.
Ora bisogna trasferire queste informazioni all'interno e
all'esterno, alle aziende siciliane così come ai consumatori.
Spingere entrambi verso scelte più "green"".
L'altro aspetto sottolineato dal presidente uscente è quello
rappresentato dalla "rete" delle aziende associate. "Assovini
Sicilia sfata un luogo comune: la convinzione che noi italiani
abbiamo difficoltà a "fare sistema". Invece, in Assovini noi
facciamo sistema e lo abbiamo sempre fatto. Questo ci è servito
per far crescere il vino siciliano. Qualche ombra purtroppo c'è,
ad esempio la Sicilia continua a perdere ettari di vigneti e
questo non va bene affatto". (ANSA).
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Vino: Alessio Planeta, Sicilia torna ad avere vento in poppa
Presidente uscente Assovini, aziende fanno rete e svolta green