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Dazi: Schenk Italia, rischio tassazione Usa ci preoccupa

Simoni, applicazione al 100% può compromettere conti aziendali

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 8 GEN - "Il tema dazi Usa ci preoccupa non poco". Daniele Simoni, amministratore delegato di Schenk Italian Wineries, commenta così l'imminente decisione del governo americano di "tassare" al 100% alcuni prodotti importati dall'Europa, tra cui si teme anche il vino italiano.

Per il gruppo Schenk Italia, con sede a Ora (Bolzano), gli Stati Uniti rappresentano il 20% della voce export che nel 2019 vale circa 20 milioni di euro. L'applicazione di dazi Usa sul vino italiano, sottolinea Simoni, "potrebbe compromettere l'equilibrio di tante aziende vitivinicole italiane che, come noi, trovano negli Usa un importante partner commerciale.

Esonerare dai dazi il nostro settore e il nostro Paese è l'unica soluzione possibile per garantire stabilità e sviluppo del nostro comparto e delle nostre aziende". "Ci appelliamo alle istituzioni nazionali e comunitarie - conclude - affinché sollecitino un dialogo attivo con i nostri partner americani e ringraziamo fin da ora Unione Italiana Vini per essersi immediatamente attivata e aver investito su una campagna di comunicazione interna negli Usa per sensibilizzare i consumatori e gli operatori della filiera (ristorazione, distribuzione, ecc.) e spingerli a partecipare alla public consultation, facendo sentire la propria voce all'Amministrazione Usa".(ANSA).

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