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Prosecco: Docg trevigiana rinuncia al nome,'troppo generico'

Troppa confusione negli ultimi anni intorno al vino veneto

Loris Dall'Acqua Col Vetoraz (ph Arcangelo Piai)

Redazione Ansa

(ANSA) - VALDOBBIADENE (TREVISO) - L'azienda vinicola "Col Vetoraz", di Valdobbiadene, ha spiegato con una nota le ragioni che l'hanno indotta, già due anni fa, a togliere da etichette e confezioni la dicitura "Prosecco" conservando solo quella territoriale "Valdobbiadene Docg", motivando la scelta con la confusione cresciuta negli ultimi anni intorno al vino veneto.

"Oggi - evidenzia l'enologo Loris Dall'Acqua, fra i fondatori della azienda e presidente della Confraternita di Valdobbiadene per la tutela della Docg - la nostra immagine e la percezione della nostra denominazione è alienata dalla presenza di cinquecento milioni di bottiglie di prosecco generico privo di storia e di vocazione territoriale. Il grande sistema Prosecco sta fagocitando la denominazione Conegliano Valdobbiadene per banalizzare le colline di quest'area a semplice cartolina d'immagine".

Da qui la scelta di Col Vetoraz di rimuovere la dicitura "Prosecco", operazione che, negli ultimi due anni, non avrebbe prodotto ripercussioni nella platea dei propri clienti storici.

In questi giorni, infine, la Confraternita ha promosso una petizione fra i produttori della Docg attraverso la quale si punta a rendere autonoma la denominazione "Conegliano Valdobbiadene Docg" rispetto al "sistema Prosecco".

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