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Vino: al via la vendemmia sull'isola dei Fenici

A Mozia Tasca d'Almerita comincia la raccolta grappoli Grillo

Redazione Ansa

PALERMO - Al via la vendemmia di Tasca d'Almerita in Sicilia, con la raccolta dei preziosi grappoli di Grillo della Tenuta Whitaker sull'isola di Mozia al centro dello Stagnone di Marsala dove il fascino dell'archeologia si fonde in un vino ricco di storia. Il recupero dei vigneti storici di Mozia è stato affidato ad Alberto Tasca; un progetto che racconta la storia di due famiglie - Whitaker e Tasca - e che incrocia cultura e viticoltura tra archeologia, storia e natura.

"Si tratta di un vero e proprio museo all'aperto dove vigna e rovine convivono, creando un ecosistema unico e affascinante. Da qui, agli inizi del Novecento è ripartita la viticoltura siciliana dopo l'infezione della fillossera - spiega Alberto Tasca - qui è stato probabilmente impiantato il primo vigneto sperimentale di una varietà, ibrido di Catarratto e Zibibbo, che successivamente verrà battezzata con il nome 'italianizzato' di Grillo (dal siciliano 'ariddu', frutto con un solo seme)". L'isola di Mozia, oggi ormai disabitata, vanta un microclima particolare in cui il vitigno Grillo esprime tutta la sua forza.

Durante le ultime e recenti campagne di scavi numerosi vinaccioli sono stati ritrovati negli strati più antichi della colonia fenicia: lo studio di questi reperti rivela il ruolo di questa "bevanda" nella società e nella cultura dei "Fenici d'Occidente". La Fondazione Whitaker (custodi dell'isola dal 1940) ha affidato dal 2007 ad Alberto Tasca la realizzazione di un progetto per la promozione e il recupero dei vigneti storici di Grillo sull'isola di Mozia. Oggi sono in produzione dodici ettari di vigna; il terreno è sabbioso, di origine marina, molto drenante. La coltivazione ad alberello è l'unica forma di allevamento possibile poiché il suo modesto sviluppo aereo richiede meno risorse idriche rispetto ad altri sistemi colturali (l'isola non dispone di acqua per l'irrigazione). Le viti sono allevate con una potatura alla marsalese, che consiste nell'intrecciare due lunghi tralci per formare una coppia di piccoli archi, che protegge l'uva dai venti marini e dal sole.

Le uve vengono raccolte all'alba e immediatamente trasferite sulla terraferma con piccole imbarcazioni a fondo piatto che attraversano lo Stagnone fino alla costa: qui le attendono camion refrigerati a bordo dei quali viaggiano fino alla Tenuta Regaleali.

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