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Unesco: ecco il segreto del successo per sì al Prosecco

Coordinatore dossier, al centro il paesaggio e non solo prodotto

Unesco: ecco il segreto del successo per sì al Prosecco

Redazione Ansa

ROMA - "Al centro del successo un cambio del focus geografico: il paesaggio agrario e non più solo il prodotto". Così all'ANSA Mauro Agnoletti, coordinatore scientifico del dossier per la candidatura delle colline del prosecco di Conegliano e Valdobbiadene per l'iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale come Paesaggio culturale (Unesco).

L'esperto spiega i motivi del nuovo successo e le principali modifiche apportate, a poche ore dalla notizia appresa da ANSA del parere favorevole dell'Icomos, il Consiglio Internazionale dei Monumenti e dei Siti, organo consultivo Unesco, in attesa della riunione decisiva del World Heritage Committee dell'Onu del 7 luglio a Baku (Azerbaijan).

"Il parere positivo di Icomos - ha rilevato Agnoletti - è motivo di grande soddisfazione, visto che abbiamo ribaltato quello negativo dello scorso anno, e questo era dato per improbabile rispetto a un più probabile accoglimento, ma con riserva". Per l'esperto "il successo della candidatura è dovuto al grande lavoro svolto per riscrivere il dossier, 300 pagine, da parte di un team di sei esperti che in pochi mesi hanno svolto nuove indagini e prodotto molti materiali originali".

Agnoletti, che presiede anche il comitato scientifico del programma mondiale Fao sul paesaggio agrario, osserva inoltre che "il precedente dossier non raccontava le belle Colline di Valdobbiadene, dove dal medioevo i terrazzamenti formati da ciglioni erbosi costituiscono la forma storica di cultura della vite: sono state quindi messe in secondo piano zone viticole senza grande qualità paesaggistica". Inoltre "sono stati anche eliminati focus non efficaci su tecniche vitivinicole e sul vino inteso solo come prodotto - specifica - che replicavano le argomentazioni di altre candidature Unesco, tipo champagne o borgogna, su cui i francesi sono maestri; abbiamo puntato sul vero valore aggiunto non riproducibile dalla concorrenza dell'Italia, non solo del prosecco, cioè il paesaggio". 

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