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Vino: quelli naturali attirano giovani, non è mondo paludato

Secondo produttrice vicentina, degustazioni su casa tra alberi

EatPRATO (foto Ilaria Pascucci)

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA - "Pensavo fosse un mondo per vecchi 'soloni' il vino, e invece incontro tanti giovani e curiosi. E la rifermentazione dei vini naturali ci avvicina, in tanti percorsi paralleli, i microbirrifici e la panificazione". Lo ha detto, in occasione di eatPRATO & "Winezilla Junior" (Anteprima speciale della kermesse dei vini naturali che si terrà a dicembre a Prato), la produttrice veneta Rossella Mastrotto.

La titolare di Volcanalia, azienda agricola di Arzignano (Vicenza), ha lasciato un lavoro d'ufficio da contabile per fare vino, e alla quarta vendemmia dichiara di non avere rimpianti.

"Ho sempre amato le bollicine - racconta -, ma non pensavo si potessero fare con la Garganega, l'uva autoctona della zona di Gambellara. Ne ho assaggiato microproduzioni e ho capito che questa è la mia strada. Ho fatto un percorso inconsueto in cantina, prima le bollicine e poi i primi vini fermi".

"Mi piace che i miei vini siano naturali, ma anche beverini, di approccio semplice e non paludato - aggiunge -. Le degustazioni in azienda le organizzo in una casa eco-costruita tra gli alberi. E ogni giorno tra i filari mi godo il paesaggio delle colline sovrastanti Gambellara. E il sentore dei miei calici esprime questa energia dei terreni vulcanici".

La produzione attuale dell'azienda Volcanalia è di 20mila bottiglie l'anno. Prevale la vendita diretta e la distribuzione a Venezia e a Roma. "Sto cercando un distributore a Milano - spiega -, ma quello che più servirebbe è una rete di strutture per l'ospitalità e l'enoturismo. Da noi le cantine non mancano: serve strutturarsi, per accogliere sul territorio più wine-lover". (ANSA).

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