(ANSA) - TREVISO, 25 MAG - Negli Stati Uniti la produzione di
vino rosé lo scorso anno ha toccato i 227 milioni di dollari con
un aumento dei consumi del 23%. La Francia, accelerando dei 31%,
ha rincorso a 217 milioni ma in Italia il business legato al
rosato ha superato appena i 20 milioni di dollari. E' una delle
molte ragioni per cui il Consorzio di Tutela del Prosecco Doc ha
scelto di proporre all'assemblea dei soci un disciplinare che
permetta di introdurre una versione rosé, che si chiamerà
"Prosecco spumante rosé millesimato". Al consumatore apparirà di
colore "rosa tenue più o meno intenso, brillante", con "spuma
persistente" e con una componente zuccherina da classificare fra
quelle di vini "brut nature ad extra dry".
Per ottenerlo, spiega la formula, si useranno uve Glera e una
quota di Pinot nero compresa fra il 10% ed il 15%, con
indicazione in etichetta dell'annata e immissione nel mercato
dal 1 gennaio successivo alla vendemmia.
La proposta è stata approvata, ma ora, tecnicamente, per
risultare a tutti gli effetti praticabile bisognerà attendere il
disco verde delle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia e,
infine, il timbro del Comitato nazionale vini del Governo.
"Sarà un modo molto interessante di diversificare l'offerta -
è il punto di vista del presidente del Consorzio, Stefano
Zanette - e credo sarebbe possibile produrre, dopo la vendemmia
del 2020, dai 15 ai 20 milioni di bottiglie rosé sui 464 milioni
complessivi prodotti nella denominazione Prosecco Doc".
(ANSA).
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Consorzio Prosecco Doc lancia Rosè, via libera assemblea
Ora serve ok Veneto-Friuli VG e 'timbro' Comitato nazionale Vini