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Vinitaly, Tormaresca con Bocca di lupo a OperaWine

Le 2 cantine pugliesi degli Antinori danno lustro alla Regione

Redazione Ansa

BARI - Le cantine pugliesi Tormaresca del gruppo Antinori anche quest'anno faranno parte della delegazione della grande famiglia toscana (210 milioni di fatturato nel 2017) al Vinitaly di Verona. Due cantine (Bocca di Lupo nelle Murge, e Masseria Maìme nel Salento) che con la loro produzione vinicola, e il loro fatturato di 13 milioni di euro nel 2017 danno lustro alla regione. Tanto che quest'anno il fiore all'occhiello della produzione, il Bocca di Lupo, un aglianico interpretato diversamente con sentori di spezie, menta, china, pietra focaia primeggerà nelle degustazioni del Fuorisalone a Verona nell'ambito dell'OperaWine, dove sono presenti una selezione dei 100 migliori produttori italiani scelti dalla prestigiosa rivista americana Wine Spectator.

"Bocca di Lupo nasce dalla omonima Tenuta di Tormaresca a Minervino Murge nell'area Doc di Castel del Monte, 140 ettari coltivati ad Aglianico, Chardonnay, Fiano, Cabernet, Moscato Reale e Nero di Troia. Quest'ultimo - spiega il direttore marketing e per l'ospitalità di Tormaresca Vito Farella- ha una produzione molto limitata e il vino che se ne ricava, Ettore, è acquistabile solo presso la cantina. Il Bocca di Lupo invece prende il nome da una moneta greca raffigurante un lupo, trovata scavando nella tenuta, dalla cui terra sono emersi fossili, monete e frammenti di vasi". Nella splendida masseria con gli spessi muri in tufo, adagiata sopra una collina dove i filari accompagnano la strada accanto a due file di olivi, c'é la spiegazione della presenza della famiglia Antonori.

"Abbiamo investito in Puglia - spiega il marchese Pietro Antinori in un cartello che accoglie i visitatori- non solo per il sole, la terra, il clima, non solo per la bellezza, la storia, l'aspetto culturale, non solo per la gastronomia che è anche molto importante ma anche perché ci ha dato l'opportunità di lavorare con dei vitigni straordinari che non hanno mai avuti modo di esprimersi al meglio come il Primitivo, il Negroamaro, l'Aglianico". "Nella tenuta viene messa in atto una rigida selezione del prodotto con un occhio attento alla qualità -precisa Vito Farella - infatti la resa per ettaro è di soli 60 quintali. Il 'Bocca di Lupo' viene prodotto in una cantina nella cantina, in appostiti silos dedicati, troncoconici, e la selezione dei chicchi viene fatta rigorosamente a mano.

Invecchiato poi nella fantastica barricaia scavata nel tufo, contenente circa mille barriques".

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