(ANSA) - VERONA, 2 FEB - "La sostenibilità in vigna e in
cantina non rappresenta solo un valore etico ma una leva di
mercato: sono molti gli indicatori che dimostrano come l'aspetto
eco-responsabile sia sempre più apprezzato nel mondo, a partire
dalle nuove generazioni di consumatori. Millennials in primis".
A dirlo, oggi in occasione della prima edizione del Sustainable
Winegrowing Summit a cui partecipano esperti di aree vinicole di
California, Australia, Sud Africa, Nuova Zelanda, Austria e
Italia, il presidente del Consorzio tutela vini Valpolicella,
Andrea Sartori.
Secondo una recente indagine Nomisma-Wine Monitor su un
campione di millennials statunitensi e italiani, 'sostenibilità'
e 'bio' sono le parole chiave dei futuri consumi per quasi la
metà degli intervistati. Nel dettaglio, i 'vini sostenibili'
sono indicati dai millennials americani in testa ai nuovi trend
di consumo nel 29% dei casi, seguiti dagli 'autoctoni' (17%) e
dai 'vini biologici' (15%). Più o meno lo stesso giudizio
espresso dai pari età italiani: tra questi il 26% sceglie i vini
sostenibili e il 18% i biologici. Non solo giovani, il minor
impatto ambientale è apprezzato anche dalle altre generazioni.
Se infatti il vigneto bio del Belpaese ha visto crescere nel
2016 le proprie esportazioni del 40% (+30% il mercato interno),
il 43% dei consumatori Usa ritiene che il vino sostenibile sia
di qualità mediamente più elevata, (per il 3% è invece più
bassa) con la metà del campione disposto a spendere dal 10 al
20% in più per le etichette realizzate con il minimo uso di
pesticidi e fertilizzanti (88%), di acqua (85%), nel rispetto
dell'ecosistema e della biodiversità (83%).
Al Summit, lo stato dell'arte nei principali vigneti
mondiali, a partire da quello della Valpolicella, che per il
terzo anno adotta il protocollo RRR (Riduci, Risparmia,
Rispetta), un patto nel rispetto del benessere del territorio,
inteso in senso ambientale ma anche delle persone che ci
lavorano. A oggi sono coinvolte 114 imprese per un totale di 915
ettari, l'obiettivo è ottenere la certificazione del 60%
dell'intera superficie vitata della più grande doc italiana tra
le 20 che festeggiano i cinquant'anni della denominazione nel
2018.(ANSA)
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Nomisma, per millennials futuro economia vino è bio e green
A Verona summit internazionale sui vigneti eco-sostenibili