(ANSA) - ROMA, 27 DIC - Il successo del vino italiano
all'estero dipende da diversi fattori che non riguardano
esclusivamente la qualità del prodotto. E' quanto sottolinea il
rapporto External Data Intelligence Analysis, realizzato da
3rdPLACE - azienda specializzata nello sviluppo della Digital
Intelligence - per conto di VinVentions - uno dei maggiori
produttori mondiali di chiusure per vino.
L'obiettivo dell'analisi - informa una nota - è stato duplice:
da una parte prevedere il comportamento d'acquisto dei
consumatori di vino italiano nel mondo, in particolare nel
periodo natalizio, dall'altra definire le corrette azioni di
marketing e commerciali al fine di soddisfare meglio le esigenze
e i desiderata evidenziati dalle conversazioni.
Lo studio si è concentrato sull'analisi degli Open Data,
ovvero le informazioni provenienti dalle diverse fonti digitali
su un arco temporale di un anno. Si tratta, in particolare, di
contenuti pubblici in lingua inglese recuperabili da diversi
canali digitali come i principali social network (Facebook,
Twitter, YouTube e Instagram), gli aggregatori come Tripadvisor
e Amazon, i blog, i forum, i siti di news e di e-commerce e le
app mobile.
Rispetto a più di un milione di rilevazioni, una prima analisi
sul grado di consapevolezza del vino italiano evidenzia appena
un 7% di menzioni specifiche, il che suggerisce che le
conversazioni e/o le informazioni sul vino circolanti in Rete
possono e devono essere favorite da un maggior impegno in azioni
di marketing e promozione da parte di tutto il comparto. Al
contrario, il Social Reputation Score relativo alla keyword
"made in Italy" è ottimo: la percezione positiva dell'utenza
raggiunge il valore del 68% sul totale.
Circoscrivendo l'analisi a un campione di contenuti pari al 10%
del totale, sono circa 7mila le menzioni in cui figurano le
keyword associabili ai termini "vino made in Italy. È risultato,
inoltre, che i consumatori più interessati all'acquisto di
prodotti italiani si concentrano in Usa, Gran Bretagna, Germania
e Cina e che il profilo più attivo, dopo i maschi di età
compresa tra i 35 e il 45 anni (38%), è quello della generazione
dei Millennials (età inferiore ai 35 anni, 30%).
L'analisi dei commenti sui social evidenzia un'opportunità
non colta da parte del comparto italiano. Il 60% delle menzioni,
infatti, riguarda condivisioni di foto, consigli su abbinamenti
culinari e richiesta di suggerimenti per un viaggio a tema in
Italia, confermando i social network come i veicoli migliori per
intercettare la domanda, anche attraverso gli influencer di
settore.
In particolare, i soli Twitter e Instagram coprono il 50% del
totale delle menzioni analizzate (29% Twitter, 21% Instagram),
lasciando appena il 10% a Facebook, YouTube e agli altri social
network.
Relativamente alle modalità d'acquisto, nonostante la
maggioranza del campione prediliga i negozi specializzati, un
30% degli acquirenti sceglie l'online, il che suggerisce ai
produttori di considerare un sito di e-commerce da aggiungere
alla distribuzione offline.
Sul tema delle chiusure i Millennials sono aperti alle
sperimentazioni. Dal tappo a vite a quello in vetro, dai
biopolimeri al sughero si guarda alla qualità e all'innovazione
come chiavi per scegliere il migliore vino.
L'External Data Intelligence Analysis di 3rdPLACE ha
evidenziato una chiara mancanza del prodotto "vino italiano"
nelle maggiori piattaforme di e-commerce mondiali. Negli Usa, il
vino italiano rappresenta solo l'1% dell'offerta complessiva, in
Gran Bretagna il 2% e in Germania il 13%. 3rdPLACE ha inserito
nella ricerca il Sales Estimator, un simulatore capace di
fornire un'indicazione di massima del fatturato generabile da un
produttore di vino nel caso fosse presente in una delle vetrine
di e-commerce più utilizzate.
La tipologia di vino italiano più menzionata nei quattro
mercati esteri considerati è di gran lunga il Prosecco
Valdobbiadene con il 25% del totale, seguono a una certa
distanza il Barolo, il Chianti e il Franciacorta (13%, 11% e 6%
rispettivamente). Il dato è indicativo di una poca cultura della
comunicazione da parte dei produttori di vini delle zone
meridionali del nostro Paese. Infine, la ricerca segnala che nel
periodo natalizio si evidenzia un picco di menzioni superiore di
almeno tre volte la media a cui corrisponde un incremento del
trend di ricerca sul prodotto, ovvero una crescita della
propensione all'acquisto.
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
I millennials Usa pazzi per vino italiano,Prosecco su tutti
Analisi di 3rdPLACE su comportamenti acquisto e azioni marketing