(ANSA) - ROMA, 19 SET - La vendemmia si conferma complessa e
faticosa, a causa delle numerose intemperie, ma la qualità è
salva. Resta tuttavia forte, per 2 big del vino su 10, la
preoccupazione per il "clima pazzo", mentre il 32% dei
viticoltori guarda con ansia al futuro del comparto, chiedendo
al Governo di dar attuazione al Testo Unico del vino. Secondo un
sondaggio svolto dall'agenzia Klaus Davi & Co., in occasione del
lancio del documentario sul mondo del vino visibile al link
https://youtu.be/SKh6jYdiAPU, il 32% dei produttori si dice
molto preoccupato sul futuro del comparto, il 23% abbastanza
preoccupato, il 15% moderatamente mentre il 5% del campione è
ottimista. Il doc contiene interviste ad alcuni rappresentanti
dei più grandi brand italiani come Masi, Zonin, Ornellaia,
Mionetto, Allegrini, Valdo ecc. Quali sono i fattori di
preoccupazione? Le incertezze del clima, per il 18%, i dazi
(14%), il terrorismo internazionale e il rischio di guerre
(16%), l'instabilità politica italiana (14%).
Come sarà ricordata l'annata 2017? La maggior parte (31%) è
concorde nell'affermare che "si tratterà di un'annata scarsa ma
di grandissima qualità", per il 25% sarà "buona ma non
eccezionale" mentre per il 18% si rivelerà "scarsa e
notevolmente faticosa per noi produttori". I prezzi saliranno?
Dice "sì" il 37%, "no" il 25%, "non so" il restante 38%.
Nel documentario Sandro Boscaini, Presidente di Federvini
nonché Presidente e Ad della casa vinicola Masi, si fa portavoce
di un appello al governo per ''mettere in atto il Testo Unico
attraverso i decreti attuativi che permetterebbe di togliere i
lacci della burocrazia intorno al vino. Serve poi l'attuazione
della dematerializzazione della tenuta dei registri e una
centralizzazione dei sistemi, perché noi siamo controllati da
una decina di enti: dovrebbe esserci una filiera unica che
determini il processo di controllo".(ANSA).
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Big del vino, preoccupati per clima ma qualità vendemmia ok
Dazi un cruccio per 14% imprese, urgono Testo Unico e stabilità