- PALERMO - Volontari e istituzioni si sono ritrovati nel
Feudo Verbumcaudo per la prima vendemmia della legalità nelle
terre confiscate al boss mafioso Michele Greco. Appena un anno
fa, un colpo d'arma da fuoco esploso contro la tabella con il
simbolo della Repubblica Italiana, posta sul vigneto intitolato
a Placido Rizzotto, gestito dalla cooperativa Lavoro e Non Solo,
sembrava voler scoraggiare i volontari impegnati tra queste
terre. Adesso queste vigne sono alla prima produzione. Dal
Cataratto, ad altre specie autoctone impiantate grazie ad un
progetto finanziato dall'Irvo che intende preservare le varietà
di vigneto autoctone, verranno prodotti i primi vini attraverso
delle vinificazioni sperimentali.
"Lo Stato grazie all'impegno di volontari ed istituzioni si è
riappropriato di un'area dove in passato la mafia dominava e
spadroneggiava - afferma l'assessore regionale all'Agricoltura
Antonello Cracolici. Adesso queste terre sono diventate un
presidio di legalità ed un luogo di produzione. L'assessorato
all'Agricoltura sta lavorando in sinergia con i sindaci del
Consorzio Madonita Legalità e Sviluppo con la Cooperativa Lavoro
e Non Solo. In questi luoghi stiamo portando avanti progetti per
la conservazione delle varietà vitivinicole siciliane, la
produzione di specie da reddito e la sperimentazione sul
potenziale produttivo di alcune varietà minori di vigneto
autoctono".
"L'Irvo ha realizzato su una porzione del fondo - afferma il
direttore Vincenzo Cusumano - la 'Banca del germoplasma viticolo
siciliano' con l'impianto di un vigneto sperimentale a contro
spalliera che ospita una trentina di varietà autoctone. Stiamo
testando alcune di queste varietà, in collaborazione con alcune
aziende del settore, per verificare le potenzialità produttive e
di mercato di questi vitigni".
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Prima vendemmia della legalità in feudo Verbumcaudo
Vigneto intitolato a Placido Rizzotto