(ANSA) - ROMA, 26 AGO - Gli scarti dell'uva utilizzata per la
produzione di vino potrebbero diventare biocarburanti
concorrenziali. Lo sostiene una ricerca condotta dall'università
australiana di Adelaide, che ha dimostrato come dalla
fermentazione di una tonnellata di scarti di uva (vinaccia,
steli e semi) si possono ottenere fino a 400 litri di
bioetanolo, l'etanolo prodotto dalla fermentazione delle
biomasse che può essere utilizzato come carburante. Lo studio è
stato pubblicato su Bioresource Technology.
Sfruttare gli 'avanzi' della produzione di vino per produrre
biocarburanti, ha spiegato Rachel Burton, docente
dell'università di Adelaide, "ha del potenziale economico per
quello che è in gran parte un prodotto di scarto", ha spiegato.
Analizzando la vinaccia di due varietà di uva, il
Cabernet-sauvignon e il Sauvignon Blanc, i ricercatori hanno
scoperto che la maggioranza dei carboidrati trovati in queste
due vinacce può essere convertita direttamente in etanolo
attraverso il processo di fermentazione, con una resa di 270
litri per ogni tonnellata di vinaccia. E il rendimento può
salire utilizzando dei trattamenti a base di acidi e enzimi: in
questo caso la fermentazione può produrre fino a 400 litri di
bioetanolo per ogni tonnellata di vinaccia.
"Utilizzare le biomasse vegetali per la produzione di
biocarburanti liquidi può essere difficile a causa della sua
natura strutturalmente complessa, che non è sempre facile da
scomporre", ha spiegato Kendall Corbin, ricercatrice coinvolta
nello studio. Ma la ricercatrice sottolinea le potenzialità
della vinaccia: "è disponibile senza difficoltà, può essere
ottenuta a buon mercato ed è ricca del tipo di carboidrati che
vengono fermentati facilmente". (ANSA).
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Da scarti di uva biocarburanti competitivi
Studio, da una tonnellata vinaccia fino a 400 litri bioetanolo