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'Resistenza casearia' premia ucraine che hanno 'vinto' la guerra

Consegnati i riconoscimenti nella prima giornata di Cheese

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 15 SET - C'è anche un'allevatrice ucraina, Tetyana Stramnova, tra i premiati per la 'Resistenza casearia' nella prima giornata di Cheese, la rassegna internazionale organizzata da Slow Food a Bra (Cuneo). "Perché nonostante la guerra, la paura, il pericolo che incombe ogni giorno sulla sua terra, - è la motivazione - Tetyana ha trovato il coraggio di ricominciare, partendo da un piccolo allevamento di capre". Ed è inoltre impegnata, "grazie" all'energia che le trasmettono i suoi figli" nell'attività educazione e in programmi per i bambini affetti da autismo.
    Tetyana Stramnova ha iniziato come designer di interni a Donetsk e ha avviato la sua fattoria quando ha avuto il primo figlio, iniziando ad allevare quaglie. Quando i russi sono arrivati nella regione, lei e la sua famiglia se ne sono dovuti andare e si sono spostati a Muzikyvka, nella regione di Kherson.
    Lì hanno cercato di ripristinare l'allevamento di pollame, ma l'attività è fallita. "In realtà sono i miei figli che hanno scelto Muzikyvka come luogo in cui rimanere, perché l'hanno percepita come una casa a prima vista", ha spiegato. E a Muzikyvka ha iniziato ad allevare capre di una razza locale da salvare. Così è nato l'allevamento Amalthea, dal nome della sua prima capra. Accanto alla produzione, ha iniziato a organizzare escursioni per i bambini con disabilità.
    Premiati a Cheese anche Marcello Villa, un anziano casaro/pastore/allevatore ligure, nella Val d'Aveto, il giovane macedone David Nedelkovski; Ekateryna Prichodko, migrante dalla Ucraina ed Eros Scarafoni, che l'ha ospitata con la sua famiglia nel sud delle Marche; Giampaolo Gaiarin (Trentino Alto Adige), che si occupa dei Presìdi Slow Food dei formaggi trentini dai primi anni di avvio del progetto; i piemontesi Filiberto e Leonardo Vaira, Daniela Miglio, per l'impegno nel preservare i prati stabili in Valle Vogna, una valle laterale della Valsesia alle pendici del Monte Rosa: Michele Totaro dalla Puglia e Vito Canio Abbate dalla Basilicata per il loro impegno nella salvaguardia di una razza autoctona a rischio di estinzione (ANSA).
   

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