(ANSA) - GENOVA, 02 LUG - Nell'Alto Tirreno occidentale è
stata dimostrata la presenza di metalli pesanti all'interno
dalle microplastiche, un ulteriore veicolo di contaminazione
della catena alimentare. E' l'allarme lanciato da uno studio
dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria
e Valle d'Aosta (maggio 2021, Environmental Science and
Pollution Research) e curato dalla biologa Stefania Squadrone.
La ricerca, presentata a Slow fish, analizza, tra le prime a
livello mondiale, la presenza di metalli pesanti assorbiti dalle
microplastiche. I prelievi effettuati in due aree marine tra
Toscana e Liguria rilevano come le microplastiche vadano a
braccetto con i famigerati metalli pesanti.
E così alluminio, ferro, nichel, zinco, cadmio, mercurio, piombo
e arsenico (i più diffusi), si uniscono a poliestere,
polietilene e altri derivati plastici, costituendo "un ulteriore
veicolo di contaminazione da metalli pesanti per la catena
trofica". "Gli effetti delle microplastiche sugli organismi
viventi, tra cui l'uomo, sono tuttora oggetto di studi
approfonditi. - spiega la responsabile della struttura sul
Controllo Chimico dell'Istituto Zooprofilattico Maria Cesarina
Abete - Ma alle plastiche, come detto, si aggiungono i rischi
dovuti all'assunzione di metalli pesanti, di cui le
microplastiche sono dei veri e propri hotspot. È il caso dello
zooplancton, come piccoli crostacei, salpe e meduse che a loro
volta vengono mangiati da esemplari sempre più grandi in un
processo di biomagnificazione, che arriva fino a noi. Senza
voler fare allarmismo, dobbiamo far capire che ci vuole un
freno deciso al consumo di prodotti in plastica". (ANSA).
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Ambiente: metalli pesanti in microplastiche Alto Tirreno
Ulteriore rischio nella catena alimentare