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Farmer&Artist festa Slow Food, 40 produttori anche dai Balcani

A Trieste il 2 dicembre artisti del cibo buono e sostenibile

Redazione Ansa

(ANSA) - TRIESTE, 29 NOV - Un "viaggio multisensoriale", come lo chiamano gli organizzatori, tra le produzioni gastronomiche locali per scoprire la storia e la cultura del Carso, del Friuli, di Istria e Balcani: torna Farmer & Artist, la kermesse enogastronomica che il 2 dicembre al Mercato Coperto, raggrupperà 40 agricoltori, maestri del cibo buono e sostenibile. Dagli ortaggi ai salumi, dai vini naturali alle birre artigianali, oltre a momenti didattici e musicali e degustazioni per comprendere storia, luoghi e persone che hanno creato i sapori. L'evento, organizzato da GAL Carso - LAS Kras, Comune di Trieste, Slow Food Italia, Fondazione Campagna Amica e Io Sono Fvg, è stato presentato oggi al Museo d'Arte Orientale di Trieste.
    Il mercato sarà aperto al pubblico sabato 2 dicembre e nel corso della giornata, oltre a varie esibizioni, saranno proiettate videostorie del Carso e dei suoi agricoltori.
    Saranno allestiti laboratori del gusto: degustazioni guidate a tema per adulti con prodotti dall' Erzegovina Orientale e da altre località balcaniche; e per i bimbi laboratori tra arte, cibo e biodiversità.
    Per Serena Tonel, vicesindaca di Trieste e assessore alle Attività Economiche, "Farmer & Artists sarà un buon veicolo di promozione dei prodotti della filiera agroalimentare del territorio triestino ma anche di quello regionale". David Pizziga, presidente del GAL Carso - LAS Kras lavora "per ricongiungere Trieste alla sua campagna storica, fatta non solo di Carso, ma anche di Istria, Friuli, i Balcani e, speriamo presto, anche l'Austria". Raoul Tiraboschi, vicepresidente di Slow Food Italia ritiene che "le politiche locali del cibo, nel rapporto città e aree periurbane, si stanno sviluppando velocemente in moltissime città d'Italia, rimettendo al centro la relazione tra cittadinanza e cibo. Farmer & Artist rappresenta un primo importante passo per costruire insieme una politica del cibo locale che valorizzi le filiere corte a basso impatto ambientale". (ANSA).
   

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