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Fiera tartufi d'Abruzzo, asta beneficienza per rifugi cani

Presidente Fnati, tartufai amano animali, violenze casi isolati

Redazione Ansa

(ANSA) - L'AQUILA, 28 NOV - Tartufai d'Abruzzo e d'Italia a favore del benessere animale, attraverso un'asta di beneficenza del pregiato fungo ipogeo, di tutte le taglie e per tutte le tasche, il cui ricavato sarà interamente devoluto alle associazioni di volontariato che gestiscono in regione rifugi per cani. C'è anche questo appuntamento nel programma della 2/a edizione della Fiera internazionale dei tartufi d'Abruzzo, che prenderà il via venerdì primo dicembre e fino a domenica, nel parco del Castello all'Aquila, con in vetrina il tartufo, eccellenza d'Abruzzo, con le sue nove varietà di bianco e nero.
    L'evento è promosso dalla Regione Abruzzo, in particolare dall'assessorato all'Agricoltura guidato dal vice presidente della Giunta regionale, Emanuele Imprudente, con braccio operativo l'Azienda regionale per le attività produttive (Arap).
    L'asta sarà battuta domenica alle 16: è promossa dal Coordinamento associazioni tartufai regione Abruzzo (Catra), i cui stessi associati, a seguito di una call doneranno i tartufi nel corso della fiera.
    "Quelli dei cavatori di tartufi sono cani fortunati, ben tenuti, curati e accuditi, ma per tanti altri amici a quattro zampe, maltrattati e abbandonati, purtroppo non è così, - spiega Fabio Cerretano, presidente della Federazione nazionale associazioni tartufai italiana (Fnati) -. E allora cogliendo l'occasione e la vetrina offerte da un grande evento come la fiera, è nata l'idea di lanciare un segnale forte e di mettere in campo una iniziativa concreta".
    L'iniziativa intende anche sfatare i pregiudizi nati a seguito di episodi di avvelenamento di cani da tartufo, "casi molto isolati e numericamente limitati - sottolinea Cerretano - , per quanto gravissimi e odiosi. Il vero tartufaio, ovvero la totalità, perché quei pochi delinquenti non meritano nemmeno questa qualifica, non cercano scorciatoie, eliminando il cane del concorrente, ma piuttosto consumano scarponi camminando lungo prati e boschi, e sono mossi dalla passione, dall'amore per la natura e gli animali, e posso assicurare che l'aspetto economico passa in secondo piano". (ANSA).
   

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