(ANSA) - FIRENZE, 22 APR - Per i 700 anni dalla morte di
Dante Alighieri e a distanza di oltre 400 dalla realizzazione
del primo Vocabolario degli Accademici della Crusca, parte una
collaborazione tra l'Accademia della Crusca di Firenze e i
Pasticceri della Giovanni Cova & C. di Milano, per realizzare il
Vocabolario del Gusto, estratto e appositamente rielaborato dal
primo Vocabolario della Crusca nel 1612. Le voci italiane
saranno affiancate dai lemmi in lingua inglese tratti dal primo
Vocabolario bilingue italiano-inglese, il New World of Words di
John Florio, edito nel 1611.
Per affiancare il gusto delle prelibatezze meneghine della
Panettoni Giovanni Cova & C., la Crusca ha ideato questo nuovo
vocabolario, nuovo ma tratto da materiale antico: sono le parole
della lingua italiana di aureo periodo, con gli esempi tratti
dagli scrittori della nostra tradizione linguistica classica. Il
Vocabolario del gusto impreziosirà i panettoni e il pandoro
destinati alla celebrazione del sommo Poeta, magnificamente e
impressivamente raffigurato già nella loro elegante confezione
esterna.
"Vogliamo continuare a garantire l'unicità dei nostri
prodotti con iniziative di valorizzazione artistica e culturale
- spiega Andrea Muzzi, ad di Giovanni Cova & C. - Celebrare
Dante è un'occasione senza pari non solo perché le sue opere
sono conosciute e studiate nel mondo, ma anche perché è grazie
alla lingua italiana che ci siamo uniti come italiani ancor
prima di avere una nazione politicamente definita. Il panettone
è un simbolo italiano, anche se è nato in Lombardia. La lingua
italiana è nazionale, anche se è nata a Firenze. Le regioni
hanno dato all'Italia contributi meravigliosi".
Il presidente della Crusca, Claudio Marazzini, spiega che
"l'Accademia della Crusca ha aderito con grande piacere alla
proposta della Giovanni Cova & C. per un'iniziativa comune
nell'anno dantesco: il connubio tra cultura e cibo non è una
novità, anzi ormai incontra grande consenso. Il cibo è esso
stesso cultura e si lega alla lingua, perché è ben noto
l'insostituibile valore della narrazione dei prodotti: senza la
parola, viene meno gran parte del fascino del prodotto, si perde
la descrizione degli ingredienti, non si apprezza a dovere
l'arte della fabbricazione. Solo la parola rende palese la
perizia artigianale che affonda le sue radici in un passato
ricco di esperienze. Solo la parola aiuta a cogliere appieno il
significato delle raffinate tradizioni italiane, prezioso
patrimonio della nostra civiltà". (ANSA).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
Crusca e Cova fanno Vocabolario del Gusto in nome di Dante
Accordo rilancia parole del cibo dalla tradizione classica