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Riparte Dop-economy e Consorzi vogliono guidare post Covid

Baldrighi (Origin), bene impegno Bellanova e pegno rotativo

Grana Padano, Parmigiano, Asiago, Pecorino

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 28 MAG - I Consorzi di tutela italiani vogliono governare e non subire la ripartenza dopo il Coronavirus.

Vogliono essere ancora più al centro della gestione del settore agroalimentare - forti di 825 prodotti Dop e Igp per un valore di 16,2 miliardi di euro -, incidere sui mercati internazionali, nei canali Horeca e nella grande distribuzione organizzata dopo la contrazione dei consumi a livello globale e le difficoltà dell'export causa emergenza da Covid-19. Se ne è parlato quest'oggi durante l'Assemblea 2020 di OriGin Italia (l'Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche), con la partecipazione della totalità dei Consorzi di tutela aderenti (oltre 100). "Dobbiamo farci promotori dal punto di vista organizzativo - ha detto il presidente di OriGin Italia Cesare Baldrighi - per lo sviluppo delle indicazioni geografiche e dei prodotti che i nostri consorzi rappresentano". Fra i vari spunti raccolti dal presidente Origin Italia: "Il progetto Farm to Fork detta le linee guida dello sviluppo dell'agroalimentare del futuro e abbiamo la necessità di seguirlo con grande attenzione per ciò che ci riguarda, anche per il tema della sostenibilità.

Importante lavorare sul turismo enogastronomico, che per molti prodotti rappresenta una risorsa irrinunciabile. Positiva l'indicazione da parte della ministra Bellanova - ha aggiunto Baldrighi - di un tavolo che si occupi anche delle indicazioni geografiche, così come il 'pegno rotativo' che ha il pregio di affiancare altre misure di sostegno ai produttori in difficoltà.

I consorzi dovranno, insomma, avere maggiori strumenti di regolamentazione del mercato, concentrandosi sulle misure utili per gestire il mercato in modo migliore". Sul ruolo dei Consorzi si è soffermato l'europarlamentare Commissione Agricoltura, Paolo De Castro: "I Consorzi devono diventare i gestori dei mercati, ovvero controllare l'immissione dei prodotti e non esserne protagonisti commerciali. Accanto alla tutela - ha precisato De Castro -, deve esserci una gestione del mercato per evitare cadute dei prezzi che poi si ripercuotono sui produttori. In un mondo forte, c'è insomma bisogno di Consorzi forti". Il sottosegretario agli Affari Esteri Manlio Di Stefano ha ricordato il ruolo fondamentale delle indicazioni geografiche che rappresentano la qualità italiana nel mondo, ricordando le risorse, "400 milioni di euro", per la promozione del 'Sistema Italia' all'estero, e le iniziative di promozione e di tutela delle Dop e Igp come la 'Settimana della cucina italiana nel mondo', che contribuisce "ad una consapevolezza maggiore per una corretta alimentazione e un freno all'Italian sounding". "Potenzialmente - ha concluso l'ex ministro, Maurizio Martina - abbiamo una portata di risorse senza precedenti, la sfida sarà quella di spendere tutto e spendere bene, e questo non è scontato, lavorando ad interventi strategici e non ad interventi tampone".(ANSA)

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