(ANSA) - NUORO, 13 DIC - Chi li ha assaggiati ha già emesso
il suo verdetto: il gusto è ok, l'identità del prodotto
tradizionale è salva. Qualcuno li ha trovati anche più buoni. Ma
il valore aggiunto è quello che il palato non sente: i formaggi,
grazie alla scienza, migliorano le proprietà nutrizionali e
hanno effetti positivi sulla salute. Grazie alla scienza perché,
rispetto al passato, il latte viene trasformato con
l'inserimento di microrganismi autoctoni, cresciuti sul posto. E
si tratta di modifiche in grado di controllare e garantire la
salubrità e la qualità dei formaggi e favorire l'accumulo di
metaboliti funzionali.
E' quanto emerge dal progetto dedicato ai formaggi freschi di
pecora e capra, Minuforte. L'iniziativa è promossa e finanziata
da Sardegna Ricerche ed è gestita dal Dipartimento di Agraria
dell'Università di Sassari, con la collaborazione di 15 aziende
lattiero casearie di Fonni, Dorgali, Olzai, Onifai, Iglesias,
Villagrande Strisaili, Oliena, Orosei, Ovodda, Urzulei, Talana e
Gairo. Obiettivo - è stato spiegato - molto chiaro: contribuire
alla diversificazione e al rilancio della produzione casearia
della Sardegna. Anche per evitare che il settore - con tutte le
note problematiche del prezzo - sia legato solo o in gran parte
al destino commerciale del Pecorino Romano. Una situazione che
rende necessario indirizzare il comparto verso prodotti
innovativi in grado di conquistare nuove quote di mercato.
Si cerca anche di coinvolgere nuove imprese. Minuforte è uno
dei 35 progetti cluster promossi da Sardegna Ricerche e
finanziati grazie al POR FESR Sardegna 2014-2020. Come per tutti
i cluster, anche in questo caso vale il principio della "porta
aperta": tutte le imprese interessate possono chiedere di
entrare a far parte del progetto in qualsiasi momento.
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Formaggi ovicaprini "arricchiti" per migliorarne la qualità
Progetto Sardegna Ricerche, 15 aziende Sardegna coinvolte