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Slow food approda in Cina,3 mila prodotti rischio estinzione

Come tè pregiato, ginseng selvatico e salsa di soia tradizionale

Redazione Ansa

Slow Food sbarca in Cina. Dopo la nascita, a fine gennaio, della 'costola' cinese dell'associazione, dal 24 al 27 settembre a Pechino organizzerà lo Slow Food Beijing Festival, dove saranno presentati 100 prodotti a rischio estinzione provenienti dalle 33 province cinesi. In totale, stima Piero Ling, coordinatore di Slow Food Cina, "i prodotti cinesi a rischio sono più di tremila".

"Fra questi - spiega - ci sono, per esempio, il ginseng selvatico, alcuni tipi di tè pregiato, come quelli bianchi non fermentati, la salsa di soia tradizionale, che una volta veniva fatta nelle famiglie e ora è industriale".

Prima regione italiana ospite d'onore del Festival sarà il Piemonte. Durante la manifestazione, verranno presentati anche 20 presidi internazionali Slow Food, "come il culatello - illustra Ling - l'olio spagnolo, il cavolo di fossa o il salmone canadese".

Lo sbarco di Slow Food in Cina, è stato spiegato in una conferenza stampa all'expo di Milano, è stato possibile dopo il 'via libera' del ministero dell'agricoltura cinese. "Slow Food è in 160 Paesi e oggi anche in Cina - ha spiegato il segretario generale di Slow Food, Paolo di Croce - Non si può parlare di futuro dell'alimentazione se non si parla a un Paese con un miliardo e 300 milioni di persone". "La Cina - ha concluso Ling - è il terzo produttore di prodotti biologici al mondo. Entro cinque anni sarà il maggior consumatore".

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