(ANSA) - BARI, 29 GIU - "Non permetteremo che venga svilito e
deprezzato un intero settore e continueremo la nostra battaglia
a difesa delle produzioni lattiero-casearie 'vere' e non
costruite in laboratorio. Perché la decisione della Commissione
europea si tradurrebbe in un inganno a danno dei consumatori,
oltre ad una evidente concorrenza sleale nei confronti dei
trasformatori che utilizzano esclusivamente latte fresco". Lo
afferma il presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele,
all'indomani dell'invio da parte della Commissione dell'Unione
Europea di una diffida all'Italia per chiedere la fine del
divieto di detenzione e utilizzo di latte in polvere, latte
concentrato e latte ricostituito per la fabbricazione di
prodotti lattiero caseari previsto storicamente dalla legge
nazionale.
"In pratica l'Unione Europea - si legge nella nota - vuole
imporre all'Italia di produrre 'formaggi senza latte' ottenuti
con la polvere".
"Una caratteristica distintiva e straordinaria della
produzione lattiero-casearia pugliese - aggiunge Angelo
Corsetti, Direttore di Coldiretti Puglia - è la sicurezza
alimentare e la qualità che esprime. Le nostre stalle sono le
più controllate al mondo (in media un controllo, diretto o in
auto controllo, settimanale) e offrono un latte dalle elevate
caratteristiche nutrizionali. Per quanto riguarda la qualità, è
da sottolineare come oltre il 45% delle nostre produzioni serve
a realizzare i migliori formaggi del mondo la cui qualità e
distintività e strettamente legata alla produzione di latte dei
nostri territori". "Per questo - annuncia Coldiretti Puglia -
stiamo organizzando una intera giornata ad Expo a Milano
dedicata alle produzioni lattiero-casearie pugliesi il 23 luglio
prossimo".
In Puglia a fronte dei 1.939 allevamenti che producono 3,6
milioni di quintali di latte bovino, le importazioni di latte
dall'estero raggiungono i 2,7 milioni di quintali, e i 35mila
quintali di prodotti semi-lavorati quali cagliate, caseine,
caseinati e altro, utilizzati per fare prodotti lattiero-caseari
che vengono, poi, 'manipolati' e trasformati in prodotti
lattiero-caseari "Made in Puglia".(ANSA).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it