Terra e Gusto

Agricoltura: Lollobrigida, con GranTerre per il Made in Italy

'Non mettere in discussione la qualità dei nostri prodotti'

Il saluto del ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida

Redazione Ansa

Agricoltura sostenibile, prodotti di qualità e sostegno al Made In Italy. Sono questi i punti chiave del messaggio che il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, ha voluto trasmettere agli oltre 300 partecipanti all’incontro organizzato dal gruppo GranTerre a Villa Cavazza-Corte a Bomporto, nel Modenese. Lollobrigida ha detto di essersi trovato “in completo accordo” con la filosofia che ispira GranTerre e il suo numero uno Milo Pacchioni, condivisa anche dal presidente di Legacoop Agroalimentare Cristian Maretti in “difesa degli allevatori e degli agricoltori” e volta a “valorizzare le eccellenze italiane”. Risultati che si possono raggiungere “solo con il lavoro di squadra – aggiunge Lollobrigida - restituendo centralità alla nostra economia e creando ricchezza per poterla redistribuire dando sostegno ai più deboli”. 

Il punto fermo, per il ministro, è quello di “non mettere in discussione la qualità dei nostri prodotti, che ci rendono protagonisti in Italia e soprattutto all'estero. I salumi e formaggi italiani rappresentano un patrimonio dell'agroalimentare della nostra nazione - ribadisce - garantito dal valore indiscusso delle Dop e delle Igp”. Il concetto di “sovranità alimentare” si basa proprio sulla possibilità per i cittadini di “nutrirsi con cibo sano e di qualità. Purtroppo – aggiunge ancora Lollobrigida - qualcuno non la pensa come noi, qualcuno che non pensa che le produzioni debbano essere garantite sul piano della qualità. Parlo di standardizzazione del cibo, magari prodotto in bioreattori invece che nelle nostre fattorie, proveniente da fabbriche più vicine all'Ilva di Taranto che a quel modello sano che accompagna da secoli il rapporto virtuoso tra uomo, animale e terra”.  

“Noi contrasteremo tutto questo – assicura Lollobrigida  - insieme a chi ha la nostra sensibilità. Non si tratta di scelte di natura partitica ma politica”. Per Lollobrigida, infine, bisogna evitare filiere produttive troppo lunghe e “modelli che possono essere messi in crisi da un giorno all'altro”, com’è avvenuto per la pandemia e la guerra in Ucraina. “La crisi energetica, quella dei fertilizzanti e del grano ci hanno messo in ginocchio e questo non ce lo possiamo permettere – dice - . In futuro dobbiamo imparare come Europa che va ripensato il nostro sistema. Va garantita la sicurezza alimentare, immaginando di poter sempre garantire buon cibo per tutti. Se si seguirà la strada di implementare attività sane virtuose – conclude Lollobrigida - e non invece scelte folli il nome di principi ideologici, si raggiungerà l’obiettivo seguendo “il concetto naturale ed economicamente forte che è rappresentato dalla qualità e dalla tipicità”.

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