(ANSA-AFP) - CITTÀ DEL CAPO, 24 MAG - Ha origini italiane
l'olivicoltura in Sudafrica: lo ha ricordato una responsabile di
un'azienda italiana della Provincia del Capo che è stata fra le
prime a coniugare la tradizionalmente affermata produzione di
vino con quella di olio extravergine d'oliva, meno diffusa nel
paese dell'emisfero australe con caratteristiche climatiche
simili a quelle dell'Europa meridionale.
I primi ulivi sono stati coltivati in Sudafrica all'inizio
del Ventesimo secolo da un immigrato italiano, Fernando Costa.
Ma è stato l'imprenditore biellese Giulio Bertrand che - dopo
avere acquistato "Morgenster, una delle tenute più antiche e
rinomate della zona - ha avuto l'idea di produrre anche olio e
non solo vino. Bertrand ha importato 17 varietà di olive
dall'Italia e ha scoperto che la terra del Capo è perfetta per
la loro coltivazione.
"Mentre in Italia, molte tenute coltivano vino e olio d'oliva
insieme, in Sudafrica non si faceva affatto", racconta la nipote
ventinovenne di Giulio Bertrand, Vittoria Castagnetta,
responsabile marketing della tenuta di famiglia. La fattoria
Morgenster, che si estende per 200 ettari, ne coltiva 42 di
ulivi e 32 di viti.
Milioni di alberi di ulivo in tutto il Sudafrica originano
dalle piantine che l'imprenditore portò dall'Italia: "Mio nonno
era conosciuto come il padre dell'olio d'oliva in Sudafrica",
dice orgogliosamente Castagnetta.
Il paesaggio della Provincia del Capo, la più meridionale del
paese, ricorda le colline italiane di Toscana e Umbria e l'olio
extra vergine viene offerto in degustazione e venduto insieme a
vini pregiati ai turisti, è usato nei migliori ristoranti,
distribuito nei supermercati e nei negozi di alimentari e anche
esportato in tutto il mondo. (ANSA-AFP).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
L'olivicoltura in Sudafrica ha origini italiane
Imprenditore biellese fra i primi ad associarla alla vite