(ANSA) - FIRENZE, 28 NOV - Otto toscani su dieci sono molto
preoccupati degli effetti dei cambiamenti climatici in una
regione dove l'89% dei comuni si trova in aree a pericolosità
frana ed idraulica e 265 mila edifici sono localizzati in zone
allegabili. E' quanto emerge, si spiega in una nota, da un
sondaggio online condotto da Coldiretti Toscana secondo cui
l'80% di coloro che ha risposto al quesito afferma di essere
'molto' preoccupata del 'climate change', c'è un altro 10% che è
'poco' preoccupato. C'è infine un altro 10% che non pensa agli
effetti del clima sul nostro presente e sul nostro futuro.
Una conferma del cambiamento climatico in atto con una
tendenza alla tropicalizzazione che, sottolinea Coldiretti
Toscana, ha provocato, nel solo 2022, già 19 eventi estremi tra
bombe d'acqua, nubifragi, tempeste di vento, trombe d'aria e
grandinate che si sono abbattuti su un territorio reso più
fragile dall'abbandono e dalla cementificazione che hanno
ridotto la capacità di assorbimento della pioggia e messo a
rischio l'ambiente e la sicurezza dei cittadini con frane ed
alluvioni. Secondo il rapporto dell'Ispra oltre mezzo milione di
famiglie toscane, quasi 1 su tre, abitano in aree a pericolosità
frane ed alluvione molto elevata, elevata e media". A questa
situazione non è certo estraneo il fatto che negli ultimi 50
anni è scomparso quasi 1 terreno agricolo su 3 (-30%) con la
superficie agricola utilizzabile in Italia che si è ridotta ad
appena 12,8 milioni di ettari. Per questo, si spiega ancora,
l'Italia deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la
propria disponibilità di terra fertile con un adeguato
riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo
dell'attività nelle campagne. In Toscana dal 2006 al 2022 gli
ettari di terra naturale urbanizzati, occupati da case,
capannoni ed altre strutture sono stati 4.210 ad una velocità di
263 ettari all'anno. "Per proteggere la terra e i cittadini che
vi vivono, il nostro Paese deve difendere il patrimonio agricolo
e la disponibilità di terra fertile puntando a una forma di
sovranità alimentare che crei le condizioni perché l'Italia
diventi autosufficiente nella produzione di cibo. Occorre -
conclude Coldiretti Toscana - accelerare sull'approvazione della
legge sul consumo di suolo, ancora ferma in Senato, che potrebbe
dotare l'Italia di uno strumento all'avanguardia per la
protezione del suo territorio". (ANSA).
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