(ANSA) - TRIESTE, 05 OTT - Il monitoraggio delle
precipitazioni nel corso di tutto l'anno è strategico per
determinare il dosaggio idrico delle coltivazioni vinicole e per
andare incontro alle reali esigenze della pianta per un raccolto
di qualità, favorendo un uso razionale dell'acqua. E' quanto è
emerso dalle attività di ricerca del gruppo di idrogeologia
dell'Università di Trieste coordinato da Luca Zini, docente del
dipartimento di matematica e geoscienze, nell'ambito del
progetto interregionale Italia-Slovenia Acquavitis, finalizzato
a delineare nuove strategie di utilizzo razionale dell'oro blu.
Il gruppo triestino si è occupato, in particolare, del
monitoraggio e della quantificazione delle risorse idriche
sotterranee e ciò che emerso è il fatto che le precipitazioni
invernali/primaverili - non solo quelle estive - sono molto
importanti per la ricarica idrica dei terreni per la vite.
Inoltre è stato evidenziato che negli anni come quello in corso,
in cui anche in inverno c'è carenza di precipitazioni, ci si
trova in una situazione di estrema criticità durante il periodo
estivo.
"L'estate 2022 - spiega Luca Zini, docente di idrogeologia
all'Università di Trieste - ha evidenziato che la produzione può
essere mantenuta anche con un certo livello di stress idrico
nella vite. Minimi quantitativi d'acqua forniti al vigneto nei
momenti giusti permettono di tenere alta la produzione e gli
standard di qualità. Nel futuro ci dovrà perciò essere sempre
più sinergia tra il mondo della ricerca e le usuali pratiche
agricole messe in atto dai viticoltori". I dati raccolti dalle
attività di ricerca dei sei partner del progetto sono stati
resi disponibili su una piattaforma on-line utilizzabile da
agricoltori, studenti e ricercatori. (ANSA).
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Siccità: UniTrieste, studio impatto clima su viticoltura
Monitoraggio e nuove soluzioni per gestione razionale acqua