(ANSA) - FIRENZE, 15 SET - Produzione di olio in recupero
in Toscana ed in leggero rialzo rispetto all'anno precedente
stimabile tra il 10% e il 20% con l'effetto delle piogge di
agosto dopo quanto temuto dagli olivicoltori appena poche
settimane fa a causa della grande siccità. Lo sottolinea la
Coldiretti Toscana e il Consorzio di Tutela dell'olio Toscano
Igp, ricordando in una nota che c'erano stime di dimezzamento
della produzione proprio a causa della siccità. Invece ci sarà
quantità e anche qualità, "con le olive che si presentano belle
e sane mentre per le rese ci sarà da aspettare le prime
frangiture". Il grosso della raccolta è in programma tra la fine
di ottobre e tutto novembre.
Mentre a livello nazionale si stima un calo della produzione
del 30% insieme ad un aumento dei costi in media del 50% per le
aziende "in conseguenza dei tanti microclimi che caratterizzano
la nostra regione, possiamo dire che in questo momento la
prossima annata olivicola ha imboccato la direzione giusta. La
Toscana è in controtendenza - spiega Fabrizio Filippi,
presidente Coldiretti Toscana - Gli olivi si sono ripresi
rapidamente, e molto bene, dopo mesi di assenza di
precipitazioni e grande caldo che aveva fatto annusare una
stagione disastrosa. Si sono adattati molto bene in una
situazione di forte stress idrico. E' stata una stagione molto
complicata dal punto di vista agronomico e climatico".
Le olive che hanno resistito alla siccità, hanno ripreso
vigore con le piogge di agosto pur con fenomeni estremi come
grandinate e trombe d'aria. Ora i pericoli potrebbero arrivare
dalla mosca olearia. Rispetto ad un'annata media che in Toscana
si aggira intorno ai 150.000 - 170.000 quintali, la prossima
raccolta dovrebbe portare nei frantoi, secondo una stima di
Coldiretti Toscana, tra i 110.000 ed i 120.000 quintali,
inferiori certo ma in aumento se lo confrontiamo con i 100.000
quintali di olive raccolte nel 2021.
Invece i costi sono in rialzo, sia i rincari energetici che
vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio nelle
campagne mentre il vetro costa oltre il 30% in più sullo scorso
anno, ma si registra anche un incremento del 35% per le
etichette, del 45% per il cartone, del 60% per i barattoli di
banda stagnata, fino ad arrivare al 70% per la plastica. I costi
dell'elettricità sono quintuplicati. (ANSA).
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