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Gas: Coldiretti, effetto valanga su spesa alimentare, 9 mld

E' l'incremento stimato per il 2022 sulle famiglie italiane

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 24 AGO - L'aumento record del gas ha un effetto valanga sulla spesa alimentare con l'esplosione dei costi per l'acquisto dei fertilizzanti a base di azoto necessari per far crescere le coltivazioni e che si scaricherà sulla spesa delle famiglie con circa 9 miliardi in piu nel 2022. E' quanto afferma la Coldiretti in riferimento all'impatto del caro energia sulle tavole degli italiani nel sottolineare che i fertilizzanti azotati rappresentano circa il 70% del totale e sono prodotti dall'azoto ottenuto dall'aria e dall'idrogeno ottenuto dal gas, il cui costo è diventato proibitivo.

In Italia nelle campagne - sottolinea l'organizzazione agricola - si registrano infatti rincari che vanno dal +170% dei fertilizzanti al +129% per il gasolio. Un mix micidiale che costerà nel 2022 alle famiglie italiane, secondo un 'analisi Coldiretti, sulla base dei dati Istat sui consumi degli italiani e dell'andamento dell'inflazione nei primi sette mesi dell'anno, quasi 9 miliardi di euro soltanto per la spesa alimentare, a causa dell'effetto dell'inflazione che colpisce soprattutto le categorie più deboli. A pesare sull'aumento del costo dei fertilizzanti sono anche- aggiunge l'organizzazione agricola- le misure adottate con l'inizio della guerra in Ucraina con sanzioni, accaparramenti e riduzioni degli scambi che hanno favorito le speculazioni in una situazione in cui l'Italia ha importato lo scorso anno dall'Ucraina "ben 136 milioni di chili di fertilizzanti mentre altri 171 milioni di chili arrivavano dalla Russia e 71 dalla Bielorussia". Coldiretti rileva, secondo l'analisi realizzata su dati Istat, che si tratta complessivamente di una quota superiore al 15% del totale delle importazioni. Il risultato- conclude Coldiretti- è che più di 1 azienda agricola su 10 (13%) è "in una situazione così critica da portare alla cessazione dell'attività e ben oltre 1/3 del totale nazionale delle imprese agricole (34%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dei rincari, secondo il Crea".

(ANSA).

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