(ANSA) - CAGLIARI, 21 GIU - Aumentano le macellazioni di
ovini in Sardegna, nel 2022, + 58% rispetto al 2019, in termini
assoluti 281.120 capi. E' quanto mette in rilievo l'analisi del
Centro Studi Agricoli che lancia l'allarme: "la crisi economica
e l'aumento dei costi delle materie, come mangimi e concimi, del
Gasolio, dell'elettricità, della siccità, delle cavallette e
della esosa e attanagliante burocrazia della Regione,
nell'erogazione dei contributi e degli indennizzi con fortissimi
ritardi, stanno portando le aziende ovicaprine sarde a ridurre
il carico delle greggi".
"Che la situazione nell'allevamento Ovini nell'isola non andasse
perfettamente bene, lo si capiva dal grido d'allarme lanciato
dagli allevatori nelle scorse settimane - afferma Tore Piana,
presidente del Centro Studi Agricoli - Nonostante il prezzo del
latte di pecora stia raggiungendo prezzi mai visti, si parla
anche di 1,70 euro a litro ( sistema cooperative) per la
stagione che si sta concludendo 2021/2022, questo grazie al
prezzo record del Pecorino Romano Dop, che si avvia a toccare i
12 euro al Kg. La crisi - continua Tore Piana - ha portato a
ridurre il numero dei capi ovini nelle aziende agricole, che
cercano di migliorare la razza della pecora sarda, per mantenere
gli stessi quantitativi di latte prodotto, allevando meno capi e
riducendo i costi".
"E' un segnale preoccupante - dice ancora Piana - che deve
meritare l'attenzione da parte della Regione, per il fatto che
stiamo parlando del comparto produttivo fra i più importanti
della Sardegna: l'assessora all'Agricoltura convochi il tavolo
di filiera per analizzare le criticità esistenti". Se non si
dovesse interrompere questo trend, secondo le proiezioni del
Centro Studi Agricoli, nei prossimi 5 anni, potrebbe essere
insufficiente il latte ovino prodotto per le richieste di
Pecorino Romano Dop. (ANSA).
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Boom di macellazioni ovini, allarme crisi latte in Sardegna
Csa, se non si inverte trend tra 5 anni prodotto insufficiente