(ANSA) - ROMA, 09 GIU - Le imprese dell'agroalimentare
italiano dovranno muoversi in uno scenario più complesso, dopo
lo scoppio della guerra in Ucraina, caratterizzato da un aumento
dei prezzi degli input produttivi, in primis quelli energetici,
ma non solo, visto il balzo di oltre il 30% per i fertilizzanti
registrato nei primi tre mesi del 2022. E' quanto rileva
un'analisi della Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo,
che spiega però come il settore gioverà della fase di riapertura
post-pandemia. In più si aggiungono altre sfide: popolazione
mondiale in crescita, cambiamento climatico, eventi estremi
sempre più frequenti, crescente desertificazione e perdita di
biodiversità.
Secondo lo studio però l'Italia può contare su alcuni fattori di
competitività, come la forza dei territori: sei Regioni italiane
(Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Sicilia, Puglia e Campania)
sono tra le prime 15 in Europa a maggior valore aggiunto nel
comparto agricolo. Poi ci sono diversificazione e biodiversità,
dove l'Italia supera tutti con il 75% del vigneto nazionale
coperto da oltre 80 vitigni, numero di gran lunga superiore
rispetto ai due principali competitor, Francia e Spagna, che ne
contano meno di 15. Il nostro Paese, inoltre, può vantare 876
certificazioni Dop/Igp (seconda la Francia con 750
certificazioni).
Nel primo trimestre 2022 le esportazioni agroalimentari hanno
fatto segnare un nuovo record, dopo aver raggiunto il massimo
storico di 52 miliardi in valore nel 2021. Tuttavia occorrerà
puntare su un mix articolato di priorità: intensificazione dei
rapporti di filiera, investimenti in capitale umano e
innovazioni in ottica Agricoltura 4.0. Fondamentali, contro i
cambiamenti climatici, gli investimenti in innovazione e
agricoltura di precisione, oltre che per venire incontro a una
richiesta di prodotti sempre più biologici e sostenibili.
(ANSA).
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Agroalimentare: Intesa, 2022 complesso, ma export record
+30% prezzo fertilizzanti. Sostegno da riaperture post-Covid