(ANSA) - AOSTA, 01 APR - "A causa del rialzo dei prezzi dei
cereali quest'anno gli allevatori sono costretti a fare delle
scelte: i vitelli, le manze, cioè gli animali che non producono
ma che devono crescere, mangeranno solo fieno". Lo spiega Elena
Vittaz, veterinaria e titolare dell'unica azienda produttrice di
mangimi in Valle d'Aosta (la Vi.m. di Saint-Marcel), con una
produzione di circa 60 mila quintali l'anno e un centinaio di
aziende agricole clienti.
La stima è di "un calo del 15%, pari proprio a quel mangime che
non viene più dato agli animali non in produzione". "L'Italia -
sottolinea - importa il 60-65% di cereali dall'estero, Ucraina e
Ungheria soprattutto. A causa della guerra le importazioni sono
difficili, e la merce che arriva subisce aumenti anche del 40%
per mais, grano e orzo". Quindi "in un mese il mangime è
aumentato anche di cinque euro al quintale, ormai ha superato i
40 euro. I prezzi stavano già crescendo, la carenza di cereali
va a inserirsi in un rialzo dei costi produttivi già era in
atto", dai trasporti ai "sacchi per vendere i mangimi".
Per questo la sua azienda ha dovuto "rallentare la produzione,
c'è una minore richiesta. Gli agricoltori danno meno pietanza ai
loro animali perché costa troppo. Il prezzo del latte è fisso,
nessuno li paga di più e quindi anche loro devono farsi i conti.
Il mercato agricolo è molto lento, non è come quello dei
carburanti che varia in pochi giorni, ci andrà qualche mese per
riassorbire il colpo". (ANSA).
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Ucraina: azienda mangimi, ormai solo fieno a manzi e vitelli
'Prezzo del latte resta fisso, allevatori devono farsi i conti'